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Urbanistica, la legge della Toscana impugnata dal Governo alla Corte Costituzionale

Tra le norme contestate quella per gli abusi ante 1967, fortemente voluta dall'Anci

venerdì 9 gennaio 2015 - Redazione Build News

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Il Consiglio dei ministri, nella riunione del 24 dicembre 2014, ha impugnato dinanzi alla Corte Costituzionale la Legge della Regione Toscana n. 65 del 11 gennaio 2014, recante “Norme per il governo del territorio”.

Secondo il Governo 

alcune disposizioni, riguardanti l’approvazione di previsioni urbanistiche per le medie e grandi strutture di vendita, costituiscono ostacolo alla libera concorrenza, in violazione della competenza esclusiva statale in materia di tutela della concorrenza di cui all’articolo 117, secondo comma, lettera e), della Costituzione. Altre disposizioni, in materia di edilizia, si pongono in contrasto con la normativa statale di principio in materia di governo del territorio, in violazione dell’articolo 117, terzo comma, della Costituzione.

“Una prima nota tecnica è arrivata prima di Natale ed era relativa ad una serie di rilievi, come la Vas, che comunque non compromettono i punti innovativi della legge”, ha spiegato l'assessore Anna Marson a margine dei lavori in commissione Ambiente del Consiglio regionale.  

DUE PUNTI CONTESTATI. “A fronte delle risposte date – ha spiegato Marson – il Consiglio dei ministri ha deliberato una impugnativa su due punti. Uno di natura urbanistica e riferito alla procedura di copianificazione delle grandi strutture di vendita, che peraltro nella legge urbanistica è stata solo perfezionata. L’altro punto è invece di natura edilizia e riguarda una norma, fortemente voluta da Anci, per abusi ante 1967”.

“Attendiamo le argomentazioni dell’impugnativa che non perverranno comunque prima di lunedì prossimo, 12 gennaio” ha precisato l'assessore.

OSSERVAZIONI AL PIANO DI INDIRIZZO TERRITORIALE (PIT). Ieri presso la commissione Ambiente del Consiglio regionale della Toscana, si è svolto il dibattito sulla delibera di Giunta che illustra le risultanze delle osservazioni pervenute (in tutto 605) al Piano di Indirizzo Territoriale (Pit), con valenza di Piano Paesaggistico. I commissari, come deciso, approfondiranno ogni aspetto in “tempi congrui”.

“Il Pit – ha chiarito il presidente della commissione Gianfranco Venturi (Pd) – non è in discussione. Non esiste alcun nuovo Piano ed evidentemente non partiamo da capo. Analizziamo le osservazioni pervenute così come controdedotte dalla Giunta”.

L’assessore Marson ha precisato che “sono state istruite anche quelle pervenute oltre i termini fissati” (29 settembre 2014 ndr). Di queste, solo 81 “sono state valutate come interamente non accoglibili”.

La stragrande maggioranza è stata “parzialmente accolta” e il tema “più attenzionato – ha detto Marson – è stato quello riferito alla cartografia dei beni tutelati per legge”, cioè la legge Galasso (n. 431/1985), considerata la prima normativa organica per la tutela dei beni naturalistici ed ambientali in Italia.

I lavori della commissione sono stati aggiornati alle prossime settimane per dar modo ai consiglieri di approfondire gli elaborati presentati e quindi poter decidere in relazione all’accoglimento delle osservazioni medesime, tenuto conto delle controdeduzioni proposte dalla istruttoria trasmessa dalla Giunta.

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