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Mediazione immobiliare, polemiche sull'ingerenza delle banche

Perplessità di Fimaa sul numero degli immobili venduti dal gruppo Unicredit tramite la controllata ‘SubitoCasa’. Il dubbio che l’Istituto di credito usi mutui più vantaggiosi per spostare i clienti alla propria società

mercoledì 4 febbraio 2015 - Redazione Build News

mediatore_immobiliare

Il presidente nazionale di Fimaa-Confcommercio, Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari (Agenti immobiliari, Mediatori creditizi, Mediatori merceologici e Agenti in attività finanziaria), Valerio Angeletti, esprime in una nota il dissenso della categoria che rappresenta per l’ingerenza delle banche nel mercato della mediazione immobiliare, manifestando forti dubbi sulla liceità della loro azione.

Gli operatori Fimaa sono in particolare perplessi sul numero degli immobili venduti dal gruppo Unicredit attraverso la sua controllata ‘SubitoCasa’ attiva nell’intermediazione.

“Collocare – dichiara Angeletti (foto sotto) - vuol dire acquisire l’immobile, trovare l’acquirente, stipulare un contratto preliminare e percepire la provvigione: da conoscitori del settore, ci sembra infatti improbabile che i 300 operatori in partnership da pochi mesi con ‘SubitoCasa’ abbiano collocato 10mila immobili sul mercato immobiliare in così poco tempo. E se i dati fossero confermati, vorrebbe dire che ogni operatore Unicredit, in condizioni di mercato pressoché fermo, in molto meno di un anno ha venduto più di 30 immobili. E allora sarebbe lecito pensare che la società di intermediazione del gruppo Unicredit per ‘piazzare’ gli immobili che ha in gestione offra ai clienti intenzionati all’acquisto di una casa mutui a condizioni di credito più vantaggiose rispetto a quelle di mercato e quindi in contrasto con le regole della libera concorrenza”. 


“Il mercato immobiliare – ricorda il presidente di Fimaa – è ridotto all’osso da una crisi che tarda a finire e che è stata innescata dai subprime messi in circolo proprio dagli Istituti di credito. I nostri operatori dopo gli scandali dei mutui in Ecu e dei bond argentini non si fidano delle banche, ma soprattutto si chiedono perché mai gli Istituti di credito stanno per trasformarsi in centri commerciali dove si acquista di tutto dalla casa, agli smartphone, ai televisori, alle macchine, alle assicurazioni tranne l’unica cosa che dovrebbero vendere, ovvero i soldi alle imprese e alle famiglie”.

Leggi anche: “Intermediazione immobiliare, le banche scendono in campo

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