Per gli immobili a destinazione ordinaria (abitazioni, negozi, uffici e pertinenze) il valore patrimoniale e la rendita saranno determinati utilizzando funzioni statistiche che partiranno dai dati medi di mercato per quella tipologia di immobile e li correggeranno tenendo conto delle caratteristiche relative alla posizione e alla struttura delle unità immobiliari.
Ad esempio, per i magazzini saranno considerati, oltre alla superficie, la posizione commerciale, il tipo (chiuso o aperto) e l'accessibilità carrabile.
Per neutralizzare le stime, per le
unità ordinarie è prevista una riduzione del 30% delle rendite e
dei valori patrimoniali, mentre per le unità a destinazione speciale
la riduzione di valori patrimoniali e rendite sarà del 20%.
È questa una delle anticipazioni
fornite da Il Sole 24 Ore del 6 febbraio in merito allo schema di decreto delegato
sui criteri estimativi per la riforma del catasto, che andrà
all'esame del Consiglio dei ministri il prossimo 20 febbraio.
Unità a destinazione speciale. Per quanto riguarda gli immobili del gruppo “S”, cioè le unità a destinazione speciale, la loro rendita e il valore patrimoniale sarà ricostruito attraverso un procedimento di stima diretta. Praticamente, sarà un tecnico a fare una valutazione caso per caso. Il criterio terrà conto dei valori di mercato, ma, dove non ci sono abbastanza compravendite, si utilizzerà il criterio del costo per gli immobili strumentali usati principalmente per la produzione, oppure il criterio reddituale per gli immobili per i quali la redditività è l'aspetto prevalente.
Unità improduttive. Nel nuovo catasto – anticipa il quotidiano di Confindustria – saranno inventariati i fabbricati privi di rendita e di valore patrimoniale per le loro caratteristiche, come già avviene oggi con le unità del gruppo F. Finiranno nel nuovo gruppo “I” gli immobili ancora in corso di costruzione o di definizione, le costruzioni degradate non più utilizzabili (come gli attuali edifici collabenti), i beni comuni a più unità immobiliari che non siano utilizzabili a fini di reddito e i lastrici solari.
Online invio dei dati e questionari delle entrate. Sarà prevista la possibilità per i proprietari di immobili a destinazione ordinaria di inviare online i dati all'Agenzia delle Entrate e ai Comuni attraverso una apposita modulistica delle Entrate. Sua volta l'Agenzia delle Entrate potrà inviare in via telematica dei questionari ai proprietari e agli amministratori condominiali.
Altre novità. Lo schema di decreto prevede anche la possibilità di adeguare gli estimi già dopo 5 anni (in attesa della revisione generale decennale) a partire dai valori Omi; e la ricostruzione a tavolino della superficie per le case prive di planimetria.
Invarianza di gettito su base nazionale. La clausola sull'invarianza di gettito verrà – se le anticipazioni saranno confermate – applicata su base nazionale, in modo che l'invarianza sia garantita a livello complessivo per lo Stato e a livello medio per i contribuenti, ma senza un limite massimo agli aumenti.
ASSENTE IL CONFRONTO TRA LE PARTI. “Va bene andare di fretta. Ma l’imprevidenza della burocrazia, che non è ancora oggi pronta a far esaminare dalle Camere il proprio operato pur a un mese e qualche giorno dalla scadenza della delega, non deve andare a scapito dell’equità”. E' il presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, - a stemperare ancora una volta gli entusiasmi delle riforma ricordando che il decreto attuativo non è ancora all’esame del ministero dell’Economia e delle Finanze benché l'approvazione in Consiglio dei Ministri sia prevista entro il 20 febbraio. Equità, sottolinea il presidente di Confedilizia, “che è un obiettivo espressamente stabilito dalla legge e che non può all’evidenza prescindere da un corretto confronto tra tutte le parti interessate”.