Le società di ingegneria, costituite in forma di società di capitali o di società cooperative, potranno assumere commesse da privati, “superando una disciplina oscura e anacronistica risalente agli anni ’40”.
La novità è arrivata venerdì scorso dal Consiglio dei ministri, che ha approvato un disegno di legge per il mercato e la concorrenza il quale, all'articolo 32, fornisce una “Interpretazione autentica in materia di abrogazione del divieto di svolgimento in forma associata di attività professionali”.
La nuova norma stabilisce che “In applicazione dell’articolo 24, comma 1, della legge 7 agosto 1997, n. 266, sono validi ad ogni effetto i rapporti contrattuali, intercorsi a decorrere dalla data di entrata in vigore della (legge) medesima (legge n. 266 del 1997), tra soggetti privati e società di ingegneria, costituite in forma di società di capitali di cui ai capi V, VI e VII del titolo V del libro quinto del codice civile, ovvero in forma di società cooperative di cui al capo I del titolo VI del libro quinto del codice civile.” Viene quindi abrogato il comma 2 dell’articolo 24 della legge 7 agosto 1997, n. 266.
RPT: COSÌ SI RIPROPONE LA SANATORIA. La Rete delle Professioni Tecniche ha espresso forti dubbi sulla legittimità di questa interpretazione che avrebbe come scopo ultimo quello di riproporre una sanatoria per le società di ingegneria, reiterata a più riprese nello scorso anno e regolarmente denunciata dai professionisti tecnici.
L’obiettivo dichiarato del ddl sulla concorrenza è quello di eliminare il divieto per le società di ingegneria di assumere commesse da privati, derivante dalle leggi razziali del 1939. La Nota della RPT, tuttavia, fa notare come tale divieto sia stato già eliminato con la legge del ’97 e che il vero obiettivo sia quello di far passare la retroattività della norma. In questo modo le società di ingegneria che, in violazione della legge, in passato hanno assunto commesse dai privati, vedrebbero sanata la loro posizione. Il documento della Rete illustra come la legittimità della retroattiva della legge risulti assai dubbia.
CONCORRENZA SLEALE CON LE STP. “Questo provvedimento – afferma Armando Zambrano, Coordinatore della RPT - non ha lo scopo di eliminare il divieto derivante dalle leggi razziali del ’39 che impedirebbe alle società di ingegneria di operare nel settore privato. Abbiamo dimostrato più volte che tale divieto non può derivare dalla legge del ’39, peraltro già definitivamente abrogata nel 2011. Esso deriva, invece, dalla necessità di garantire concorrenza e parità di trattamento tra le società di ingegneria e le società tra professionisti. Aprire alle prime il mercato del settore privato significherebbe spazzare via definitivamente le STP”.
Leggi anche: “Società tra Professionisti (STP) e Società d’ingegneria: discipline a confronto”