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Qualità dell'architettura, al via l'iter di approvazione del Ddl Zanda

Il ddl prevede l'obbligo dei concorsi di progettazione per tutti gli interventi di trasformazione del territorio, comprese le grandi opere pubbliche. Freyrie: “Buoni progetti antidoto contro le mafie”

mercoledì 25 marzo 2015 - Redazione Build News

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In commissione Beni culturali del Senato è iniziata la discussione del disegno di legge – promosso dal capogruppo al Senato del Partito Democratico, Luigi Zanda - sulla qualità architettonica e la disciplina della progettazione.

Il ddl prevede la promozione del ricorso ai concorsi di progettazione o di idee per scegliere i progetti delle opere pubbliche, con obbligo dei concorsi di progettazione per tutti gli interventi di trasformazione del territorio, comprese le opere di grandi dimensioni previste dalla legge Obiettivo; lo stop agli appalti integrati di progetto e lavori; l’obbligo di affidare a un unico soggetto (professionista, società o team) i tre gradi del progetto e la direzione lavori al titolare del progetto esecutivo, salvo sua rinuncia espressa.

Il disegno di legge prevede anche di subordinare alla presentazione di un progetto, redatto da un professionista abilitato, il rilascio dei permessi edilizi per piccoli e grandi interventi proposti da privati.  

DELEGA AL GOVERNO PER LA MODIFICA DEL CODICE DEGLI APPALTI. Il testo contiene la delega al Governo per la modifica del codice degli appalti. "Il testo - evidenzia il capogruppo del Pd a Palazzo Madama - ha l'obiettivo di affermare che la qualità architettonica è un bene pubblico primario e, quindi, i progetti di trasformazione del territorio, l’inserimento di nuove opere nei diversi ambienti naturali ed urbani - dalla valorizzazione del paesaggio e dei beni culturali alla realizzazione delle reti infrastrutturali - rivestono un interesse pubblico". Muovendosi da questo presupposto, "che trova il suo fondamento nell'art. 9 della Costituzione", il Ddl ridisegna anche la committenza pubblica a partire da "una sostanziale modifica della legge obiettivo".

ELIMINAZIONE DEL GENERAL CONTRACTOR. "Trasparenza e anticorruzione. È questo il senso della norma – spiega Zanda - che intende realizzare un'estesa riforma della disciplina degli affidamenti dei lavori, dei servizi e delle forniture prevista dal codice degli appalti. La Legge obiettivo va capovolta nella sua logica, a partire dall'eliminazione del general contractor, figura prevista dalla legge e che concentra gli amplissimi poteri di progettazione e realizzazione delle opere ".

FREYRIE (ARCHITETTI): BUONI PROGETTI E BUONA ARCHITETTURA ANTIDOTO CONTRO LE MAFIE. “I raccapriccianti fatti di cronaca di queste ultimi giorni dimostrano ancora una volta - e se mai ce ne fosse bisogno - che solo la qualità dell’architettura rappresenta l’ unica arma contro il malaffare, la mafia, la cattiva sorte delle opere pubbliche. Come gli architetti italiani sottolineano da tempo è nei progetti malfatti e mal pagati che si annida la malavita che non prevede la competenza di bravi architetti o di imprese di costruzioni serie. Ecco perché è urgente che il Parlamento approvi al più presto il provvedimento presentato dal capogruppo al Senato del Partito Democratico, Gianluigi Zanda, sulla qualità architettonica e sulla disciplina della progettazione”, ha commentato Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.

“Un legge sulla qualità dell’architettura rappresenta un’esigenza più volte ribadita ed un progetto storico degli architetti italiani: riconoscendo la funzione civile dell’architettura, risponde al principio che essa non riguardi solo gli addetti ai lavori, progettisti e costruttori, ma riguardi, invece, i cittadini ed il loro diritto ad un habitat e ad un ambiente migliori”, sottolinea Freyrie.

“Solo stabilendo che la qualità del progetto è il criterio per vincere le gare potrà essere possibile colpire le mafie - che sugli appalti pubblici hanno costruito le fondamenta della loro economia - ed avere, allo stesso tempo, buone architetture pubbliche, realizzate bene e al giusto costo e che rispondono concretamente ai bisogni dei cittadini”.

RIDARE CENTRALITÀ ALLA PROGETTAZIONE E RENDERE TRASPARENTE IL MERCATO. “Tornare a bandire i concorsi - conclude il presidente degli architetti italiani - significa ridare centralità alla progettazione, rendere trasparente il mercato, sconfiggere mafie e corruttele; significa realizzare buona architettura e significa consentire ai professionisti, soprattutto ai giovani, di liberare le loro idee e la loro creatività”.

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