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Lampadine inefficienti, la messa al bando potrebbe slittare di 2 anni

Secondo Legambiente un rinvio significherebbe rinunciare a 33 TWh di risparmio energetico e gonfiare di 6,6 miliardi la bolletta energetica europea

martedì 14 aprile 2015 - Redazione Build News

lampadine_efficienza

Legambiente lancia l'allarme sulla riunione che fra pochi giorni terrà a Bruxelles la commissione tecnica sulla direttiva Ecodesign, per votare su efficienza energetica e illuminazione.

“I rappresentanti dei governi europei potrebbero decidere di allungare i tempi di messa al bando delle lampadine di classe C e inferiore, congelando un importante e atteso provvedimento che garantirebbe ai cittadini risparmi per 6,6 miliardi di euro in bolletta”, sottolinea l'associazione ambientalista. Lo stop al provvedimento “rallenterebbe l'ormai inarrestabile transizione del mercato verso le luci a Led”.


Legambiente ricorda che nel 2009 l'Unione Europea “ha deciso di mettere al bando a partire da settembre 2016 tutte le lampadine di classe energetica C ed inferiore (tipo alogene ad incandescenza migliorata), ad esclusione dei faretti direzionali. L'accordo ha avuto, allora, il forte appoggio delle associazioni industriali, che ora però fanno marcia indietro dicendo che le tecnologie come i Led e le lampadine fluorescenti compatte non sono ancora pronte. La cosa fa specie – osserva Legambiente - perché proprio su queste tecnologie puntano tutti i grandi produttori mondiali ed europei, che in questi anni hanno annunciato fusioni e vendite del ramo illuminazione”.

NUOVI STUDI. “Convinti dalle analisi di mercato prodotte dalla Commissione Europea, nel 2014 i governi Ceco, Francese, Tedesco Italiano, Polacco, Portoghese e Slovacco si sono dichiarati favorevoli a un posticipo della messa al bando di queste lampadine. Ma i governi del Belgio, della Danimarca e della Svezia hanno prodotto nel 2015 nuovi studi di mercato in cui appare chiarissimo che le lampadine a Led di alta qualità si sono evolute molto rapidamente e sono ormai pronte per sostituire in toto le lampadine alogene di bassa qualità”.

L'associazione amica dell'ambiente cita un rapporto dell'Agenzia Danese per l'Energia e di CLASP pubblicato il 17 marzo che “smonta gli argomenti a favore del rinvio della messa al bando, dimostrando che le lampadine a led di qualità sono ampiamente disponibili sul mercato. Il documento affronta anche la presunta non capacità dei led di modulare l'intensità luminosa. Un successivo studio del governo Svedese, Belga e di CLASP ed ECEEE ha dimostrato che 15 lampadine a led su 17 tra quelle testate sono conformi ai requisiti della direttiva Ecodesign”.

“OSRAM, uno dei leader europei del mercato, oggi vende lampadine a Led a prezzi che lo studio della commissione europea pronosticava possibili solo nel 2025: un segno di quanto quello studio sia ormai superato”, osserva Legambiente.

IN BALLO CI SONO 33 TWH DI RISPARMIO ENERGETICO. “La sola illuminazione in Europa - commenta Davide Sabbadin, responsabile efficienza energica di Legambiente - brucia 340TWh di elettricità ogni anno: l'equivalente del consumo elettrico domestico complessivo di Italia, Francia e Regno Unito. Un posticipo di due anni della messa al bando delle lampadine peggiori significherebbe rinunciare a 33TWh di risparmio energetico, perché i consumatori continuerebbero a comprare lampadine inefficienti, e gonfiare di 6,6 miliardi di euro la bolletta energetica europea. In base a una proiezione basata sulla popolazione, 780 milioni di euro per l’Italia. Aggraveremmo la già pesante spesa pro capite in paesi ad alto costo dell'energia come l'Italia, metteremmo a rischio il raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica europei e perderemmo un'ulteriore buona occasione per liberarci di un pezzo della nostra dipendenza dalle fonti energetiche extra europee.

I governi - aggiunge Sabbadin - dovrebbero giudicare dal fatto che negli scaffali dei negozi il cambiamento è già in corso da anni e non sulla base di un polveroso studio su dati obsoleti. IKEA, per esempio, nota per vendere a prezzi bassi, è il principale rivenditore di lampadine in Italia e ormai vende quasi solo lampadine a Led e dal 2016 in tutti i suoi negozi nel mondo venderà esclusivamente quelle. Forse il messaggio dovrebbe essere recepito dal nostro governo e la posizione dell'Italia sulla questione rivista”.

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