Fisco

Architetti (Cnappc): attivare Fondo per il risparmio energetico e stabilizzare ecobonus

Confindustria chiede di rendere strutturale l'ecobonus almeno fino al 2020

venerdì 15 maggio 2015 - Redazione Build News

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Rendere strutturali almeno fino al 2020 le detrazioni (oggi al 65%) per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici.

Lo ha chiesto il presidente di Confindustria Squinzi, che in un'intervista al Sole 24 Ore, ha evidenziato l'importanza di favorire lo sviluppo dell'efficienza energetica quale sfida centrale dei prossimi decenni. Occorre però un quadro regolatorio certo e stabile.  

CNAPPC: STABILIZZARE L'ECOBONUS E ATTIVARE FONDO PER IL RISPARMIO ENERGETICO. Il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori chiede “l’immediata attivazione del Fondo per il risparmio energetico e la stabilizzazione, in un programma decennale, degli ecobonus, per quanti - privati, aziende e condomini - rigenerino i propri edifici, garantendone il salto di almeno 2 classi energetiche”.

Il Cnappc apprezza “le dichiarazioni del ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti e del Sottosegretario allo Sviluppo economico, Simona Vicari, sulla stabilizzazione degli eco bonus, misura per la quale si batte da anni, con tanto vigore, il presidente della Commissione Ambiente e Territorio della Camera, Ermete Realacci”.

“Ribadiamo, dopo averlo sostenuto da anni - sottolinea il presidente Leopoldo Freyrie - che una politica di risparmio energetico sul patrimonio edilizio italiano, attivata su 12 milioni di edifici, è in grado di generare risorse economiche private, mettendo a reddito gli oltre 20 miliardi annui di energia che, invece, viene sprecata. E’ positivo che anche il Presidente di Confindustria indichi la politica di risparmio energetico nell’edilizia come uno degli stimoli fondamentali per lo sviluppo e per la ripresa”.

RISPARMI PER LE FAMIGLIE E INDIPENDENZA ENERGETICA. “Il risparmio energetico è una misura strutturale economica e ambientale e, anche, di politica estera, per rendere il Paese indipendente – in termini di forniture – da quelli a basso tasso di democrazia dai quali l’Italia si approvvigiona. E’ indubbiamente uno strumento per migliorare i conti delle famiglie italiane - che potrebbero risparmiare 1.500 euro all'anno di bollette - ma lo è anche per migliorare l'habitat, fare più belle le città e porre riparo alla spaventosa crisi dell’edilizia”.

“Questo settore così fondamentale per il Paese – conclude Freyrie - ha perso 700 mila posti di lavoro, più di qualunque altro settore industriale, ma nessun Tavolo è stato aperto nella sala Rossa di Palazzo Chigi: è ora di avere progetti e politiche per una città migliore. Ci aspettiamo che il Green Act vada in questa direzione.”

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