Freno al massimo ribasso, spinta al project financing con la nascita di un Agenzia dedicata al partenariato pubblico privato, imprese valutate anche in base alla reputazione conquistata in cantiere, più poteri all'Anac e niente più deroghe alle procedure ordinarie se non per lavori connessi a calamità naturali.
Questi alcuni dei principi inseriti nel nuovo testo base - messo a punto dal relatore Stefano Esposito (Pd) – del disegno di legge di riforma degli appalti con la delega al Governo per l'attuazione della direttiva 2014/23/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, della direttiva 2014/24/UE sugli appalti pubblici e che abroga la direttiva 2004/18/CE e della direttiva 2014/25/UE sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali e che abroga la direttiva 2004/17/CE.
NUOVI EMENDAMENTI. Il provvedimento è all'esame delle commissioni competenti del Senato. Il 12 maggio scorso sono stati presentati nuovi emendamenti, che prevedono, tra l'altro: la revisione e la semplificazione dell'Avcpass, il sistema telematico di verifica dei requisiti per partecipare alle gare d'appalto; il pagamento diretto dei subappaltatori nei casi di inadempimento dell'appaltatore; la conferma dell'obbligo di pubblicità dei bandi di gara sui quotidiani nazionali e locali; l'indicazione di tre subaffidatari in sede di offerta; l'obbligo, a carico dei concessionari di lavori pubblici, di affidare lavori, servizi e forniture a terzi.
RECEPITE ALCUNE DELLE PROPOSTE DI FINCO E UNICMI. Alcune delle principali novità vanno nella direzione auspicata da Unicmi e da Finco:
- pagamento diretto dei subappaltatori. Se la proposta in esame al Senato passerà, in caso di inadempimento da parte dell’appaltatore, la Stazione Appaltante dovrebbe procedere al pagamento diretto dei subappaltatori. I concorrenti avrebbero inoltre l’obbligo di indicare, in sede di presentazione dell’offerta, le parti del contratto che intendono subappaltare e una terna di nominativi di subappaltatori per ogni tipologia di lavorazione;
- sistema di qualificazione degli operatori economici, che dovrebbe venire rivisto non solo in base ai criteri di omogeneità e trasparenza, ma prevedendo anche la verifica delle capacità reali e delle competenze tecniche e professionali delle imprese, nonché con un’indagine sulle attività effettivamente eseguite;
- valorizzazione della fase progettuale negli appalti pubblici e nelle concessioni di lavori, promuovendo anche la qualità architettonica e tecnico-funzionale e limitando il ricorso all’appalto integrato;
- avvalimento: il contratto di avvalimento dovrà indicare nel dettaglio le risorse e i mezzi prestati, con particolare riguardo ai casi in cui l’oggetto di avvalimento sia costituito da certificazioni di qualità o certificati attestanti il possesso di adeguata organizzazione imprenditoriale ai fini della partecipazione alla gara, e rafforzando gli strumenti di verifica circa l’effettivo possesso dei requisiti e delle risorse oggetto di avvalimento da parte dell’impresa ausiliaria nonché circa l’effettivo impiego delle risorse medesime nell’esecuzione dell’appalto;
- un Albo di Commissari Esterni, cui attingere in occasione delle gare.