Sottrarre 11 fari italiani al degrado in cui versano ed avviarli a rigenerazione, contribuendo ad attivare le economie locali e a riconsegnare questi beni alla comunità.
È il progetto Valore Paese-FARI, presentato oggi dall'Agenzia del Demanio alla presenza di PierPaolo Baretta, Sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e Roberta Pinotti, Ministro della Difesa. Madrina del progetto Donatella Bianchi, giornalista Rai e presidente del WWF Italia.
Obiettivo del progetto è valorizzare questi suggestivi beni partendo da un’idea imprenditoriale innovativa e sostenibile, che sappia conciliare le esigenze di recupero del patrimonio, tutela ambientale e sviluppo economico.
Lo strumento sarà la concessione (affitto) fino a 50 anni degli immobili a operatori che possano sviluppare un progetto turistico dall’elevato potenziale per i territori, in una logica di partenariato pubblico-privato, a beneficio di tutta la collettività.
"Da quando non esiste più la figura del guardiano del faro, i nostri beni stanno via via andando in degrado - ha spiegato in apertura dell'evento il Direttore Reggi - "dovere dello Stato, quindi, è quello di toglierli dal degrado e recuperarli, e avevamo due possibilità: investire con risorse pubbliche, oppure coinvolgere il privato, ed abbiamo scelto questa seconda strada. Ci aspettiamo, attraverso la consultazione online, di mettere a punto , grazie a questi suggerimenti, il bando finale. Dovremmo poi - aggiunge - tenere conto anche del parere del Ministero dei Beni Culturali perchè siamo di fronte a dei luoghi che vanno salvaguardati”.
Il portafoglio è composto da 11 fari di proprietà dello Stato, di cui quattro proposti dal Ministero della Difesa, e si trovano in Sicilia, Calabria, Campania, Puglia e Toscana. Si tratta del Faro di Brucoli ad Augusta (SR), il Faro di Murro di Porco a Siracusa (SR), il Faro di Capo Grosso nell’Isola di Levanzo – Favignana (TP), il Faro di Punta Cavazzi ad Ustica (PA), il Faro di Capo d’Orso a Maiori (SA), il Faro di Punta Imperatore a Forio d’Ischia (NA), il Faro di San Domino alle Isole Tremiti (FG). A questi si aggiungono quattro fari proposti dal Ministero della Difesa: il Faro Punta del Fenaio e il Faro di Capel Rosso sull'isola del Giglio (GR), e il Faro di Capo Rizzuto (KR) e il Faro Formiche a Grosseto, sull'isolotto Formica Grande. Questi ultimi due immobili sono stati proposti dalla Difesa nel corso dell'evento di oggi e, a breve, entreranno a far parte della rete Fari e saranno anch'essi oggetto di una consultazione pubblica.
A partire da oggi, infatti, e per i primi due mesi, l’Agenzia avvia una consultazione online, che ha l’obiettivo di informare, raccogliere idee, proposte e suggerimenti, verificare l’interesse da parte del territorio e del mercato rispetto agli immobili individuati e alle idee sviluppate, al fine di definire il miglior percorso di valorizzazione in vista della successiva pubblicazione dei bandi di concessione. Alla consultazione potrà partecipare chiunque sia interessato ad offrire il proprio contributo e desideri instaurare un dialogo diretto sul progetto. Si partecipa compilando le form on-line, disponibili su questo sito nella pagina dedicata al Progetto Fari. I bandi di gara saranno pubblicati in autunno 2015 per concludersi ad inizio 2016. Saranno aggiudicati sulla base della miglior proposta, sia in termini di progetto imprenditoriale di recupero che di sostenibilità economico-finanziaria.