Allentamento dei vincoli del Patto di stabilità interno per consentire a Comuni, Province e Città metropolitane maggiori margini per gli investimenti volti alla cura del territorio e all’erogazione dei servizi.
È quanto prevede il decreto legge con misure urgenti in materia di enti territoriali approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, su proposta dei ministri dell’economia e finanze Pietro Carlo Padoan e dell’Interno Angelino Alfano.
CONCESSO UN MAGGIORE CONTRIBUTO DI
100 MLN L'ANNO. Vengono rideterminati gli obiettivi del patto di
stabilità interno dei Comuni per gli anni 2015-2018 concedendo agli
enti un maggiore contributo di 100 milioni di euro (in termini di
spazi finanziari) l’anno così suddiviso: 10 milioni per eventi
calamitosi e messa in sicurezza del territorio; 40 milioni per la
messa in sicurezza degli edifici scolastici e per interventi di
bonifica dei siti contaminati dall’amianto; 30 milioni per
l’esercizio della funzione di ente capofila nel caso di gestione
associata di alcune funzioni; 20 milioni per le spese per sentenze
passate in giudicato a seguito di contenziosi connessi a cedimenti
strutturali e procedure di esproprio. Le norme non comportano
maggiori oneri la finanza pubblica perché resta invariato l’obietto
complessivo del patto di stabilità dei Comuni fissato dalla legge di
stabilità.
ALLEGGERIMENTO DELLE SANZIONI. A favore dei Comuni viene previsto un ammorbidimento delle sanzioni per il mancato rispetto del patto di stabilità interno nel 2014. La sanzione, rappresentata dalla riduzione delle risorse spettanti dal Fondo di solidarietà, si applica in misura pari al 20% dello sforamento, anziché pari al 100%. Analogamente, per le Province e le Città metropolitane le risorse che vengono erogate dal fondo sperimentale di riequilibrio vengono ridotte del 20% anziché del 100% dello sforamento con il limite massimo previsto del 3% delle entrate correnti registrate nell’ultimo consuntivo.
IVA E CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA.
Nel decreto viene introdotta una norma che evita nel 2015 l’aumento
dell’accisa sulla benzina previsto dalla legge di stabilità in
caso di mancata autorizzazione da parte della Ue del meccanismo del
reverse charge dell’Iva nel settore della grande distribuzione.
PAGAMENTO DEBITI PA. Per l’anno
2015 sono incrementate di 2 miliardi di euro le risorse destinate
alle Regioni e alle Province autonome per far fronte al pagamento dei
debiti certi, liquidi ed esigibili maturati alla data del 31 dicembre
2014. L’importo di 2 miliardi è ulteriormente incrementato dalle
eventuali risorse disponibili e non utilizzate per il pagamento dei
debiti degli enti del Servizio Sanitario nazionale. Per il pagamento
dei debiti certi, liquidi ed esigibili dei Comuni maturati al 31
dicembre 2014, vengono concessi ulteriori 850 milioni.
FONDO COMPENSAZIONE IMU E TASI.
Per il 2015 è attribuito ai Comuni un contributo di 530 milioni di
euro. Con decreto del Ministero dell’Interno, di concerto con il
Ministro dell’Economia e delle Finanze da adottare entro il 10
luglio 2015, viene stabilita, secondo una metodologia adottata dalla
Conferenza Stato-Città e Autonomie Locali, la quota di contributo
spettante a ciascun ente tenendo conto dei gettiti dell’IMU e della
TASI del 2014.
RICOSTRUZIONE IN ABRUZZO. Il
decreto legge contiene anche disposizioni per favorire
l’accelerazione e la trasparenza degli interventi di ricostruzione
degli immobili privati nei territori abruzzesi colpiti dal sisma del
2009. Sono comprese ulteriori misure per assicurare la ricostruzione
di edifici pubblici, compresi quelli di interesse storico, artistico
e archeologico.
TERREMOTO 2012 IN LOMBARDIA. Vengono stanziati 205 milioni di euro a favore delle popolazione della Lombardia colpite dal terremoto del 20 e 29 maggio 2012. La somma viene erogata dal Presidente della Regione nella forma di contributi in conto capitale da destinare alla ricostruzione degli immobili, alle imprese che abbiano subito danni a scorte e beni strumentali, alla delocalizzazione temporanea delle attività danneggiate al fine di garantire la continuità produttiva.
SISMA EMILIA ROMAGNA, ISTITUZIONE
ZONE FRANCHE URBANE. Nei territori dell’Emilia Romagna colpiti
dall’alluvione del 17 gennaio 2014 e nei Comuni colpiti dal
terremoto del 20 e 29 maggio 2012 viene istituita la zona franca che
beneficia di consistenti agevolazioni fiscali. Possono beneficiarne
le imprese localizzate all’interno della zona franca che rientrano
nella definizione di ‘microimprese’ e hanno avuto un reddito
lordo 2014 inferiore a 80.000 euro e un numero di addetti non
superiore a 5 unità. Le agevolazioni per questi soggetti consistono
nell’esenzione dalle imposte sui redditi (fino a 100.000 euro di
reddito) e dall’IRAP (fino a 300.000 euro) delle attività prodotte
nelle ZFU e dall’IMU per gli immobili siti nella zona franca. Le
agevolazioni sono concesse per i periodi di imposta 2015 e 2016.
CARTA D’IDENTITÀ ELETTRONICA. Sono previste anche disposizioni che consentono il superamento del documento digitale unificato attraverso la definitiva implementazione della nuova carta di identità elettronica, oltre a misure finalizzate all’ampliamento dell’ANPR (Anagrafe Nazionale Popolazione Residente) attraverso l’informatizzazione dei registri di stato civile e delle liste di leva.