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Appalti, ok dal Senato alla legge delega. Tutte le novità

Pagamento diretto dei subappaltatori, divieto di attribuire compiti di responsabilità dei lavori al contraente generale, dibattito pubblico sulle grandi opere di impatto ambientale

giovedì 18 giugno 2015 - Redazione Build News

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Con 184 sì, due no e 42 astensioni, l'Aula del Senato ha approvato il disegno di legge per la riforma degli appalti, recante delega al Governo per l'attuazione della direttiva 2014/23/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, della direttiva 2014/24/UE sugli appalti pubblici e che abroga la direttiva 2004/18/CE e della direttiva 2014/25/UE sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali e che abroga la direttiva 2004/17/CE.  

Il ddl, che ora passa all'esame della Camera, era stato licenziato il 3 giugno scorso dalla commissione Lavori pubblici di Palazzo Madama, con parecchie modifiche rispetto al testo iniziale.

ATTUAZIONE DELEGA ENTRO IL 18 FEBBRAIO 2016. La delega al Governo dovrà essere attuata entro il 18 febbraio 2016 per il recepimento delle tre direttive che riordinano la normativa europea. E' prevista la redazione di un nuovo Codice degli appalti pubblici e delle concessioni e la conseguente abrogazione delle attuali disposizioni.

I CRITERI DIRETTIVI. Il testo del disegno di legge introduce, tra i criteri della delega: il divieto di introdurre, o di mantenere negli atti di recepimento, livelli di regolazione superiori a quelli minimi richiesti dalle direttive europee; la razionalizzazione del quadro normativo in materia di appalti pubblici e di concessioni, finalizzato a un maggior livello di certezza del diritto e di semplificazione dei procedimenti; la trasparenza e pubblicità delle procedure di gara; la riduzione degli oneri documentali a carico dei soggetti partecipanti e la semplificazione delle procedure di verifica da parte delle stazioni appaltanti; il contenimento dei tempi e la piena verificabilità dei flussi finanziari, anche attraverso adeguate forme di centralizzazione delle committenze e di riduzione del numero delle stazioni appaltanti; la razionalizzazione ed estensione delle forme di partenariato pubblico privato; la revisione del sistema vigente di qualificazione degli operatori economici; la razionalizzazione dei metodi di risoluzione delle controversie alternativi al rimedio giurisdizionale, anche in materia di esecuzione del contratto; il miglioramento delle condizioni di accesso, per le piccole e medie imprese e le imprese di nuova costituzione, al mercato degli appalti pubblici e delle concessioni; l'individuazione, per le procedure di affidamento, di modalità volte a garantire i livelli minimi di concorrenzialità, trasparenza e parità di trattamento; la trasparenza, nella eventuale partecipazione dei portatori qualificati di interessi ai processi decisionali finalizzati alla programmazione e all'aggiudicazione di appalti pubblici e concessioni.

La Commissione Lavori pubblici ha introdotto ulteriori criteri direttivi: il divieto di affidamento dei contratti attraverso procedure derogatorie; la sostituzione del criterio del massimo ribasso con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, anche nei servizi ad alta intensità di manodopera; la valorizzazione di esigenze di sostenibilità ambientale e di clausole sociali; la previsione di forme di dibattito pubblico nei territori interessati da opere infrastrutturali che hanno impatto sull'ambiente; la valorizzazione della fase progettuale e il contenimento delle varianti in corso d'opera; il rafforzamento dei poteri di vigilanza e indirizzo dell'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), che elaborerà contratti-tipo e bandi-tipo e istituirà un albo nazionale dei commissari di gara; l'istituzione, presso il Ministero delle infrastrutture, di un albo nazionale per il ruolo di responsabile dei lavori; l'affidamento delle concessioni mediante procedura ad evidenza pubblica, con una disciplina transitoria per le concessioni autostradali.

PAGAMENTO DIRETTO DEI SUBAPPALTATORI. Entrando di più nel dettaglio, il testo che esce dal Senato prevede il pagamento diretto dei subappaltatori da parte della stazione appaltante in caso di inadempimento dell’appaltatore, come chiesto da Finco e Unicmi. Viene inoltre istituito un sistema di controlli più serrato da parte degli appaltatori sui subappalti.

Un emendamento approvato prevede l'obbligo per la stazione appaltante di procedere al pagamento diretto anche su richiesta del subappaltatore.

IMPULSO AL PROJECT FINANCING. Il disegno di legge dà impulso al project financing, con l'istituzione di una Agenzia dedicata al partenariato pubblico privato.

STOP AL MASSIMO RIBASSO. L'offerta economicamente più vantaggiosa, che valuta, oltre al prezzo, anche i profili tecnici di esecuzione delle prestazioni, viene indicata come criterio di aggiudicazione dei contratti pubblici. Il nuovo Codice dovrà individuare espressamente i casi e le soglie di importo entro le quali è consentito il ricorso al solo criterio del prezzo o del costo.

RESTRIZIONE AL RICORSO ALL'APPALTO INTEGRATO. Arriva anche una restrizione al ricorso all'appalto integrato (progettazione e lavori), che potrà essere utilizzato solo in caso di interventi ad alto tasso di tecnologia.

STOP ALLE DEROGHE ALLE PROCEDURE ORDINARIE. Il Ddl prevede lo stop alle deroghe alle procedure ordinarie se non per lavori connessi a calamità naturali.

PIÙ POTERI ALL'ANAC. Sono concessi maggiori poteri di intervento all'Autorità anticorruzione (Anac), che potrà emanare atti di indirizzo vincolanti verso le amministrazioni. Anche le imprese interessate da fatti di corruzione saranno soggette ai poteri di azione dell'Anac: prima di provvedere al rinnovo degli organi sociali dell'azienda coinvolta oppure di subentrare temporaneamente nella sua gestione, l'Autorità guidata da Cantone prescrive alla stazione appaltante di valutare se si può procedere a una nuova gara o se un altro concorrente della gara iniziale è disponibile a subentrare agli stessi prezzi, patti e condizioni dell'aggiudicatario corrotto.

Inoltre, l'Anac viene inclusa tra i soggetti da consultare prima dell'emanazione dei decreti delegati.

CONCESSIONI AUTOSTRADALI. Per le concessioni è previsto l'obbligo della gara che dovrà essere avviata in anticipo di almeno 24 mesi rispetto alla scadenza naturale della gestione.

Un emendamento approvato in Aula esclude tuttavia dalla procedura di evidenza pubblica le concessioni autostradali ove il controllo sia esercitato da soggetti pubblici.

Un altro emendamento, anch'esso accolto, esclude dall'obbligo di procedura di evidenza pubblica le concessioni in essere o di nuova aggiudicazione affidate con la formula della finanza di progetto e le concessioni in essere affidate con procedure di gara ad evidenza pubblica secondo il diritto dell'UE.

DIVIETO DI ATTRIBUIRE COMPITI DI RESPONSABILITÀ DEI LAVORI AL CONTRAENTE GENERALE. Con l'entrata in vigore della delega i general contractor non potranno svolgere la direzione lavori in proprio. Il divieto di attribuire compiti di responsabilità dei lavori al contraente generale viene inoltre esteso alle procedure di appalto già bandite.

FAVORITA LA PARTECIPAZIONE DELLE PMI. C'è anche la previsione del dimensionamento degli appalti e del valore delle gare al fine di garantire la partecipazione delle piccole e medie imprese. Per le imprese locali sono ammessi dei bonus nel rispetto dei principi dell'Unione europea.

ALBO NAZIONALE DEI COMMISSARI DI GARA. Nasce l'albo nazionale dei commissari di gara, gestito dall'Autorità nazionale anticorruzione. I componenti delle commissioni dovranno essere estratti a sorte sulla base di un elenco di professionisti inviato alle stazioni appaltanti.

COSTI STANDARD PER LAVORI, SERVIZI E FORNITURE. Previsti inoltre costi standard per lavori, servizi e forniture al fine di contenere la spesa per le opere pubbliche.

QUALIFICAZIONE DEI COSTRUTTORI. Viene introdotta la valutazione dei costruttori attraverso un rating reputazionale che si basa sul comportamento tenuto nello svolgimento dei lavori eseguiti.

FORTE STRETTA SULLE VARIANTI IN CORSO D'OPERA. Tra le modifiche approvate ieri c'è anche una forte stretta sulle varianti in corso d'opera: qualora i costi aumentino significativamente rispetto all'importo di gara, le stazioni appaltanti potranno stracciare il contratto. L'inserimento di varianti dovrà in ogni caso garantire la qualità progettuale e la responsabilità del progettista in caso di errori di progettazione.

RINVIATA LA CANCELLAZIONE DEL PERFORMANCE BOND SULLE GRANDI OPERE. Per quanto riguarda la sospensione della garanzia di completamento dei grandi cantieri, essa partirà insieme alla pubblicazione del nuovo Codice Appalti, e non insieme all'entrata in vigore della delega.

DIBATTITO PUBBLICO SULLE GRANDI OPERE DI IMPATTO AMBIENTALE. Nel testo del ddl è stata inserita una norma che affianca, alla previsione di procedure di dibattito pubblico sulle grandi opere di impatto ambientale, una procedura di acquisizione di consensi tecnici per realizzare un'opera semplice, vincolante e non modificabile.

RIDUZIONE DELLE STAZIONI APPALTANTI. Per quanto riguarda la riduzione delle stazioni appaltanti, si prevede, per gli affidamenti di importo superiore alle soglie comunitarie, un livello di aggregazione almeno regionale o di provincia autonoma e, per gli affidamenti di importo superiore a 100.000 euro e inferiore alle soglie comunitarie, aggiudicati dai comuni, livelli di aggregazione subprovinciali.

CONTI DEDICATI PER REGOLARE I FLUSSI DEI PAGAMENTI VERSO TUTTI I PRESTATORI D'OPERA. In riferimento agli appalti assegnati, si impone il ricorso a conti dedicati per regolare i flussi dei pagamenti verso tutti i prestatori d'opera e si prevede un sistema amministrativo di penalità e premialità, sotto la direzione dell'Autorità anticorruzione, per la denuncia obbligatoria delle richieste estorsive e corruttive.  

ALBO DEI SOGGETTI CHE POSSONO RICOPRIRE IL RUOLO DI RESPONSABILE E DIRETTORE DEI LAVORI. Il Senato ha approvato anche emendamenti che sopprimono l'aggettivo "chiuse" riferito alle procedure non derogabili, e che richiamano l'interesse pubblico ad avere il più ampio numero di potenziali partecipanti. Approvati anche gli emendamenti dei relatori per individuare espressamente i casi eccezionali in cui è possibile ricorrere alla procedura negoziata senza pubblicazione di un bando di gara, per l'individuazione dei casi in cui l'Anac trasmette alle Camere relazioni su atti di indirizzo, e sull'obbligo di creare l'albo nazionale delle commissioni giudicatrici e l'albo dei soggetti che possono ricoprire il ruolo di responsabile e direttore dei lavori.

ISTITUZIONE, A CURA DELL'ANAC, DI UN ELENCO DI ENTI CON AFFIDAMENTI IN HOUSE. Via libera inoltre agli emendamenti che prevedono: l'esclusione del solo criterio del costo per l'affidamento dei servizi di natura tecnica; l'attribuzione all'Autorità anticorruzione della disciplina di misure di premialità per gli operatori economici; la possibilità per i partecipanti alle gare di utilizzare il documento di gara unico europeo o analogo documento predisposto dal Ministero delle infrastrutture; la riduzione del costo delle procedure arbitrali; l'istituzione, a cura dell'Anac, di un elenco di enti con affidamenti in house.

INTERESSE PUBBLICO ALLA CONCLUSIONE DEI LAVORI NEI COSTI PREVISTI. Approvati inoltre: l'emendamento sulle verifiche effettive e non documentali; gli emendamenti sul divieto di attribuire la direzione dei lavori a soggetto collegato con il contraente generale; l'emendamento che prevede l'adozione, contestuale all'entrata in vigore della nuova disciplina, di strumenti attuativi concordati con gli istituti che devono assumersi i rischi di impresa; l'emendamento sull'interesse pubblico alla conclusione dei lavori nei costi previsti.  

FONDAZIONE INARCASSA: “IL TESTO FINALMENTE VALORIZZA L’IMPORTANZA DELLA QUALITA’ DEL PROGETTO”. “Accogliamo con grande soddisfazione l’approvazione da parte del Senato della delega per la riforma del codice degli appalti”, commenta Andrea Tomasi, Presidente di Fondazione Inarcassa. “Il testo, licenziato in prima lettura, accoglie infatti molte delle osservazioni che la Fondazione ha indicato come priorità nel corso dell’audizione in Commissione Lavori Pubblici, tra cui il miglioramento delle condizioni di accesso al mercato dei servizi di architettura e di ingegneria ai giovani professionisti, la radicale limitazione all’appalto integrato, il riferimento alla promozione della qualità architettonica e a quella tecnica.”

Il nostro plauso – continua Tomasi – va, in particolare, alle nuove regole in materia di progettazione che, promuovendo la qualità architettonica e tecnico-funzionale, restituiscono centralità alla fase progettuale e decretano lo stop all’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura e di tutti i servizi di natura tecnica con il criterio del prezzo più basso o massimo ribasso d’asta.

In questo la categoria si vede finalmente riconoscere appieno la propria professionalità e il proprio lavoro come prodotto di natura intellettuale. La Commissione Lavori pubblici, presieduta dal Presidente Matteoli, e in particolare il Senatore Esposito, relatore del provvedimento, hanno condotto in maniera esemplare il dialogo con tutti gli stakeholders del mercato, ascoltandoli con decine di audizioni e riuscendo a contemperare le diverse esigenze nell’interesse generale. Ci auguriamo – conclude il Presidente di Fondazione Inarcassa - che il metodo di lavoro possa rimanere lo stesso anche per la seconda lettura a Montecitorio e in fase di attuazione della delega. Auspichiamo, infine, che Parlamento e Governo possano al più presto - magari già nelle successive fasi dell’iter legislativo - intervenire dividendo in maniera netta i compiti dei dipendenti pubblici e quelli di liberi professionisti e società di ingegneria, tema questo cruciale, purtroppo ancora irrisolto, per l’eliminazione della confusione dei ruoli tra controllato e controllore.

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