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Detrazione 65% per i tetti verdi, la proposta di legge M5S

Fino ad un valore massimo di 15.000 euro da ripartire in non meno di 2 quote annuali di pari importo

venerdì 11 settembre 2015 - Redazione Build News

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“La gravità dei cambiamenti climatici in atto richiede una definitiva assunzione di responsabilità da parte della politica e di tutti i cittadini. Gli effetti nefasti del fenomeno risultano particolarmente accentuati nei grandi centri urbani ed è per questo che il verde urbano assume un ruolo strategico sia per l'adattamento che per la mitigazione dei cambiamenti climatici”.

È quanto sostiene Massimo De Rosa, deputato M5S in Commissione Ambiente e primo firmatario della proposta di legge pentastellata per l'incentivazione delle coperture verdi degli edifici, presentata presso il Forum internazionale Eco Tech Green. 

Il M5S osserva che “la presenza della vegetazione in questi ambiti è da considerarsi una irrinunciabile risorsa grazie al miglioramento della qualità della vita che produce ed agli effetti che ha sull'ambiente e sul clima; evidenti sono anche i vantaggi sulla sostenibilità stessa dei sistemi urbani e sul mantenimento ed incremento della biodiversità negli ambienti antropizzati”.

“Ma al pari della politica, anche le aziende del settore devono produrre uno sforzo maggiore in termini di innovazione e quindi di competitività. Con questa proposta – spiega De Rosa - vogliamo mettere le aziende nelle migliori condizioni per operare in questo settore che crescerà rapidamente”.

IL TESTO DELLA PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1 (Definizioni)

1. “tetto verde” è un tetto, piano o inclinato, di un edificio parzialmente o completamente ricoperto di vegetazione secondo quanto prescritto dalla norma UNI 11235:2007; esso è composto da un “pacchetto” di più strati che comprende una membrana (o manto) impermeabile antiradice, uno strato di separazione e protezione del manto impermeabile, uno strato di drenaggio e accumulo idrico, un tessuto di filtro, un substrato colturale, la vegetazione.

Art. 2 (Obiettivo)

1. Per favorire la trasformazione dei lastrici solari in giardini pensili si dispone che, in attuazione del DPR 59/2009 e della L 10/2013 e in particolare della lettera c) del comma 1 dell’art. 6 della L 10/2013, con particolare rilievo a quanto disposto “al fine di favorire, per quanto possibile, la trasformazione dei lastrici solari in giardini pensili”, si definiscono le seguenti normative per gli edifici sia pubblici che privati.

Art. 3 (Incentivi)

1. Dopo il comma 10 dell'articolo 1 6-bis del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, in materia di detrazioni per oneri, è inserito il seguente:

«11. Per le spese documentate, relative a interventi di progettazione, esecuzione e manutenzione di tetti verdi, sui tetti degli edifici di nuova realizzazione o soggetti ad interventi di riqualificazione energetica, laddove non vietato da normative di decoro urbano e storico, favorendo, inoltre, il ripristino e la conservazione della biodiversità, spetta una detrazione dall'imposta lorda per una quota pari al 65 per cento degli importi rimasti a carico del contribuente, fino ad un valore massimo di 15.000 euro, da ripartire in non meno di n° 2 quote annuali di pari importo.

a) - La realizzazione dei c.d. tetti verdi, laddove necessario per esigenze strutturali, potrà avvenire anche tramite strutture leggere di tipo aeroponico.

b) - Il progetto di trasformazione del lastrico solare in giardino pensile dovrà essere redatto da un professionista abilitato alle progettazioni strutturali ed alle relative, necessarie verifiche.

Art. 4 (Copertura finanziaria)

1. Agli oneri derivanti dall'attuazione delle disposizioni introdotte dalla presente legge, valutati in 150 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2016, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2016-2018, nell'ambito del fondo speciale di parte corrente dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2016, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero.

2. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

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