È pubblicato sulla Gazzetta ufficiale Serie generale n. 169 del 16 luglio scorso il decreto 7 maggio 2021 del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, di concerto con il Ministero dell'Economia e delle Finanze, avente ad oggetto la ripartizione e l'utilizzo dei fondi previsti dall’art. 49 del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito con modificazioni dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126, per la messa in sicurezza dei ponti e viadotti esistenti e la realizzazione di nuovi ponti in sostituzione di quelli esistenti, con problemi strutturali di sicurezza, della rete viaria di province e città metropolitane.
La somma complessiva di euro 1.150.000.000, articolata in euro 350.000.000 per l’anno 2021, euro 450.000.000 per l’anno 2022 ed euro 350.000.000 per l’anno 2023, è destinata al finanziamento di interventi per la messa in sicurezza dei ponti e viadotti esistenti e la realizzazione di nuovi ponti in sostituzione di quelli esistenti con problemi strutturali di sicurezza, insistenti sulla rete viaria delle province e delle città metropolitane delle regioni a statuto ordinario e delle Regioni Sardegna e Sicilia.
I suddetti enti assumono le funzioni di soggetti attuatori per gli interventi compresi nei programmi ammessi a finanziamento, nel rispetto delle procedure di cui al Codice dei contratti pubblici (decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, e successive modificazioni).
Considerando le assegnazioni per area geografica, il decreto ripartisce circa 440 milioni a Province e Città metropolitane nel Nord Italia, 264 milioni agli enti del Centro e circa 446 milioni agli enti del Sud Italia. Risorse che, rispetto a quelle indirizzate alle grandi opere, possono produrre un più veloce ritorno in termini economici e occupazionali sui territori.
La dotazione di 1,150 miliardi per il triennio 2021-23 dovrà essere impiegata per aumentare il grado di sicurezza e di fruibilità di ponti e viadotti sulla rete stradale gestita da Province e Città metropolitane, che rappresenta oltre l’80% della viabilità extra urbana del Paese.
Tra gli interventi ammessi, il monitoraggio anche tecnologico degli elementi strutturali, l’adeguamento delle barriere di sicurezza, il rafforzamento dei piloni e altre misure antisismiche o di protezione dal rischio idrogeologico. Nella manutenzione straordinaria rientrano anche le opere di demolizione e ricostruzione.
Le risorse sono state ripartite tra le varie Province e Città metropolitane secondo criteri oggettivi, predisposti dalle strutture tecniche del Ministero e condivisi con Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani) e UPI (Unione delle Province d’Italia), che tengono conto delle caratteristiche fisiche e geomorfologiche della rete stradale, nonché delle azioni (antropiche, sismiche, idrogeologiche) alle quali sono sottoposte le strutture.
Le strutture tecniche del Mims monitoreranno le attività dei soggetti attuatori per verificare il regolare sviluppo dei piani di intervento.
Il decreto si inserisce in un programma più ampio di interventi per la manutenzione straordinaria della rete viaria secondaria nel triennio 2021-23. Nel complesso Province e Città metropolitane hanno infatti a disposizione finanziamenti di oltre 2,5 miliardi per il solo triennio 2021 – 2023, poiché con precedenti provvedimenti sono già stati assegnati circa 1,4 miliardi.
In allegato il decreto
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