I distanziatori isolanti Thermix, progettati e prodotti da Ensinger, hanno svolto un ruolo chiave nel costante incremento dell’efficienza energetica delle moderne vetrature isolanti e del comfort abitativo negli ultimi 25 anni (leggi qui). L’invenzione del primo distanziatore coestruso in plastica e metallo per vetro isolante si deve al tedesco Georg Greubel che, nel 1993, fondò la società Thermix, dal nome del suo prodotto di punta, ovvero quel distanziatore che, grazie alla partnership con Ensinger partita l’anno successivo, iniziò ad essere prodotto in serie. Nel 1997, il marchio è stato completamente rilevato da Ensinger, che ne ha affiancato la produzione a quella già ventennale dei propri profili isolanti insulbar.
I vantaggi dei distanziatori sono apparsi subito chiari. La loro presenza sul bordo del vetro migliora l’isolamento di finestre e facciate per molti decenni. Ma se il distanziatore viene realizzato in acciaio o in alluminio, si determina una notevole dispersione di energia a causa dell’elevata conducibilità termica del metallo sul bordo delle vetrature. I profili in materiali plastici, invece, risultano altamente isolanti, grazie alla sottile barriera antidiffusione realizzata in acciaio inossidabile di cui sono dotati, che minimizza efficacemente il ponte termico.
Poiché il bordo del vetro rimane “caldo” anche in presenza di temperature esterne più basse, l’umidità dell’aria non condensa in corrispondenza del bordo della vetratura. In questo modo, si riduce il rischio di formazione di acqua di condensa e di muffe. L’adozione dei distanziatori Thermix - garantendo minori dispersioni di energia - si traduce pertanto in una riduzione dei costi di riscaldamento e raffrescamento migliorando, al contempo, il comfort abitativo e riducendo altresì le emissioni di CO2.
Inoltre, il prodotto è stato concepito in modo da semplificare al massimo il processo di conversione per i produttori di vetro isolante. Infatti, è possibile lavorare il profilo sulle linee esistenti senza la necessità di investimenti elevati o di ulteriore formazione degli addetti. Il materiale è perfettamente compatibile con tutti i comuni sigillanti e, infine, Ensinger fornisce anche elementi di giunzione e listelli coordinati in diversi formati e colori.
Thermix era comunque più avanti rispetto al suo tempo. Negli anni ‘90, la valutazione energetica standardizzata di finestre e facciate non teneva ancora conto del ponte termico nell’area di passaggio dal vetro all’intelaiatura, rendendo quindi difficile quantificare il valore aggiunto di un spaziatore bordo caldo.
È stato nel novembre 2000 con l’entrata in vigore della norma DIN EN ISO 10077, che il valore Psi, quale coefficiente di trasmissione termica lineare per il ponte termico sul bordo, è confluito - insieme ai valori ponderati in base alla superficie della vetratura (Ug) e del telaio (Uf) - nel calcolo del valore U di trasmittanza termica delle finestre (UW). Come conseguenza, i distanziatori ottimizzati dal punto di vista termico hanno ottenuto un notevole impulso, assecondato ulteriormente dai crescenti requisiti normativi in tema di prestazioni energetiche.
Negli ultimi 50 anni, il valore di trasmittanza medio (UW) delle finestre in Germania è migliorato di quasi il 75%, passando da indici pari o di poco inferiori a 4,7 W/(m2K) a livelli pari o di poco superiori a 1,1 W/(m2K). Attualmente, due terzi del totale delle finestre prodotte in Germania utilizzano distanziatori ottimizzati dal punto di vista termico. Un distanziatore in materiale plastico in grado di offrire un buon indice di isolamento in sostituzione di uno in alluminio può incrementare l’indice U di una finestra di 0,1 -?0,2 W/m2K – passando a un valore UW di 1,0 W/m2K e ottenendo quindi un miglioramento del 10% sia in caso di riscaldamento che di raffrescamento.