Una crescita del 37,9% (pari a 349.000 tonnellate) è il dato fatto segnare dalla produzione nazionale di bitume nel primo trimestre 2021. Una crescita registrata pur a fronte del decremento del 9,1% dei consumi petroliferi nel loro complesso. Sono questi i dati pubblicati da UNEM nel suo rapporto trimestrale dedicato ai numeri dell’energia.
A cosa si deve questa performance del bitume? Sicuramente alle attività manifatturiere (produzione di membrane impermeabilizzanti) che l’anno scorso causa Covid avevano subito un blocco totale di almeno tre settimane mentre quest’anno, con 66.000 tonnellate di bitume industriale appositamente prodotto, segnano un record positivo che non si rilevava da anni.
Non è da meno la produzione di bitume connesso all’attività di manutenzione delle strade, assai meno colpita dalla pandemia nel 2020, in quanto compresa tra le attività che non si sono mai fermate, poiché ritenute indispensabili.
I carburanti hanno invece continuato a risentire degli effetti delle misure restrittive messe in atto già ad inizio dell’anno per fronteggiare la terza ondata della pandemia; in particolare i consumi di carburanti per autotrazione (benzina+gasolio) sono risultati pari a poco meno di 6,2 milioni di tonnellate, con una flessione del 2,4% (-154.000 tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2020.
Quanto alle immatricolazioni di autovetture nuove, nel primo trimestre 2021 queste hanno evidenziato un incremento del 28,7%.
Si intravedono comunque primi segnali che fanno bene sperare per il prosieguo del 2021, soprattutto per quanto attiene al bitume, in attesa che la situazione sanitaria si evolva verso la normalità e ritornino i flussi turistici nel nostro Paese. (fonte: Siteb)