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40 mila imprese edili devono cedere oltre 25 miliardi di crediti e sono a rischio fallimento

Il blocco deciso dal governo per “salvaguardare i conti pubblici” vale già per le pratiche presentate a partire dal 17 febbraio. Sono già circa 90 mila i cantieri bloccati per mancanza di liquidità

lunedì 20 febbraio 2023 - Redazione Build News

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“Il Governo torni sui suoi passi e fermi un provvedimento che potrebbe produrre effetti devastanti non solo per l’edilizia, ma per l’intera economia del paese”. È l’appello del presidente nazionale di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi, dopo l’approvazione, in Consiglio dei Ministri, del decreto legge che blocca lo sconto in fattura e la cessione dei crediti per i nuovi cantieri legati ai bonus edilizi (LEGGI TUTTO).


“Il blocco totale della cessione dei crediti – commenta ancora il presidente Lombardi – in un momento in cui peraltro regna assoluta incertezza sulla monetizzazione dei crediti già maturati per lavori già eseguiti, rischia di affossare l’intero comparto. Come pure la decisione di impedire alle pubbliche amministrazioni di acquisire i crediti incagliati. Si sta deliberatamente o superficialmente spingendo migliaia di imprese verso il tracollo”.


Il blocco deciso dal Governo per “salvaguardare i conti pubblici” (pur a fronte di numerosi studi che invece rimarcano la convenienza di questo strumento da vari punti di vista, dalla sicurezza al contenimento del consumo energetico) varrà già da questo mese, per le pratiche presentate a partire dal 17 febbraio.


“Il decreto conferma il divieto per gli enti locali di acquistare i crediti delle imprese edili a corto di liquidità – aggiunge il presidente Lombardi – Così si colpisce duramente un settore già duramente provato dalle continue modifiche legislative degli ultimi mesi. Si colpisce un comparto colpevole solo di aver rispettato le leggi dello Stato”.


Il Decreto approvato dal Governo condizionerà pesantemente tutte le politiche energetiche del nostro Paese, ed in particolare gli obblighi – già imposti da delibere del Parlamento Ue – di migliorare la classificazione energetica degli edifici entro il 2030.


“Si blocca la transizione energetica e l’adeguamento sismico di oltre 9 milioni di fabbricati, si stroncano le residue speranze di ottenere liquidità dagli enti locali per crediti incagliati da mesi. Sono già circa 90 mila i cantieri bloccati per mancanza di liquidità: 40 mila imprese devono cedere oltre 25 miliardi di crediti nei cassetti fiscali e sono a rischio fallimento. È una situazione drammatica – conclude il presidente Lombardi – che deve purtroppo indurre tutti gli operatori dell’edilizia a riflettere. È giunta probabilmente l’ora di attivare iniziative dure e ferme affinché tutti capiscano la gravità della situazione”.

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