Si è concluso oggi, con l’approvazione all’unanimità della mozione finale, il 62° Congresso degli ingegneri italiani. La mozione ha fissato una serie di punti programmatici che caratterizzeranno l’azione del CNI e degli Ordini territoriali nell’immediato futuro.
Oltre alla formazione che sarà finalizzata al rafforzamento dell’identità della figura dell’ingegnere, un passaggio importante della mozione è rappresentato dalle politiche di prevenzione dal rischio. Sarà proseguita l’intensa azione presso le forze di Governo, in sinergia con la Rete delle Professioni Tecniche, affinché un piano a medio-lungo termine di prevenzione e di mitigazione del rischio sismico venga realmente posto in essere, attuando anche quella politica diagnostica e di conoscenza legata al Fascicolo del fabbricato.
Punto importante è anche quello relativo all’efficienza degli organismi professionali. Occorrerà promuovere, presso le forze di Governo, l’adozione di misure di incentivazione economica ed una fiscalità semplificata per le forme di aggregazione tra professionisti, anche sull’esempio delle agevolazioni previste per le start-up innovative. Inoltre andranno definiti, così come già programmato tramite UNI, gli standard prestazionali degli ingegneri, anche facendo tesoro delle esperienze e delle metodiche internazionali.
ORDINI PROFESSIONALI 2.0. Tra gli altri temi presenti nella mozione, anche i cosiddetti Ordini professionali 2.0. In questo ambito gli ingegneri si impegnano a promuovere la certificazione delle competenze professionali su base volontaria attraverso l’Agenzia Cert’Ing che dovrà completare il percorso di accreditamento presso Accredia. Inoltre si lavorerà allo sviluppo di una Carta dei servizi che garantisca a tutti gli iscritti uno standard di prestazioni che il sistema ordinistico deve garantire uniformemente su tutto il territorio nazionale.
A chiusura dei lavori è stato annunciato che il 63° Congresso si terrà tra due anni, nel 2019, e sarà organizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Sassari.
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