Ieri 27 settembre in tarda mattinata il Presidente del CNI Angelo Domenico Perrini ha terminato la lettura della relazione introduttiva ai lavori del 67° Congresso degli Ordini degli Ingegneri d’Italia. Nella parte finale del suo intervento Perrini si è concentrato sulle linee programmatiche che interessano direttamente la categoria.
Obbligatorietà della Iscrizione all’Albo ai fini dell’esercizio della professione
Il CNI intende sostenere una proposta di legge che renda obbligatoria l’iscrizione all’Albo professionale per i laureati in ingegneria che svolgono attività professionale. Tale iscrizione, garantendo, ai fini dell’esercizio l’obbligo del rispetto del Codice Deontologico, della formazione continua e del possesso di assicurazione professionale, rappresenta un elemento di assoluta garanzia per l’utenza. Si ritiene che l’obbligo di iscrizione all’Albo professionale, cogente per chi opera nell’ambito sanitario e nel campo della difesa dei diritti dei cittadini, debba esserlo a maggior ragione chi opera a salvaguardia della sicurezza dei cittadini.
Settore ICT e professionisti impegnati nel settore
Alla luce dell’enorme importanza assunta dall’ICT, è indispensabile che anche gli ingegneri operanti nel terzo settore, a garanzia della società civile per la quale svolgono le loro prestazioni, siano obbligati all’iscrizione all’Albo professionale e, conseguentemente, al rispetto del codice deontologico e dell’aggiornamento continuo in un ambito in cui le innovazioni viaggiano alla velocità della luce.
Formazione Universitaria
Il futuro dell’Ingegneria passa attraverso la formazione universitaria. Il CNI ritiene che i percorsi accademici debbano essere riorganizzati, finalizzando il ciclo di studi alla formazione dell’ingegnere magistrale, direttamente abilitato all’esercizio della professione contestualmente alla acquisizione della laurea, previo tirocinio interno ai corsi, affidato a professionisti qualificati dagli Ordini professionali che ne garantiscano la affidabilità e competenza. Inoltre, è indispensabile fornire ai laureati triennali, distinguendone il percorso a partire dal terzo anno, competenze immediatamente spendibili all’interno dell’apparato produttivo o con l’iscrizione nei collegi professionali di periti e geometri.
La prospettiva è quella di tornare ad un Albo costituito da un'unica Sezione, riservata ai soggetti dotati di laurea magistrale. Naturalmente è necessario definire una norma che preveda un percorso agevolato che consenta, tenendo conto della formazione integrativa acquisita durante gli anni di permanenza degli iscritti alla sezione B dell’Albo, l’ottenimento in sede accademica della laurea specialistica. Tale sezione ovviamente non potrà essere soppressa fino all’avvenuto upgrade di tutti gli ingegneri iunior regolarmente iscritti al momento di approvazione della norma, impedendo comunque da quel momento nuove iscrizioni.
Su richiesta del CNI è stato istituito un tavolo tecnico presso il MUR cui partecipano tutti i portatori di interesse per elaborare una proposta da sottoporre al legislatore sulla laurea abilitante e sul ciclo formativo. Sarà necessaria la riscrittura della normativa: si chiederà con forza che sia una legge e non una norma di natura regolamentare quale il DPR 328/2001 a disciplinare l’organizzazione degli Albi e le competenze professionali.
Formazione continua
La categoria deve far tesoro della esperienza di questi anni cercando un giusto equilibrio tra formazione in presenza, prevalentemente gestita dagli Ordini e dai provider, e formazione a distanza organizzata soprattutto su temi specifici per i quali gli Ordini - perché gli iscritti interessati sono poco numerosi o per difficoltà di reperire esperti in materia - hanno difficoltà di organizzare eventi formativi.
Legge Elettorale
Con la sentenza n.11023 del 27/10/2021, il TAR Lazio ha obbligato il CNI ad adottare un nuovo regolamento per le elezioni per il rinnovo dei Consigli degli Ordini territoriali che contenesse disposizioni in favore della tutela della rappresentanza di genere. Il nuovo regolamento è stato adottato per le elezioni svolte in modalità telematica, ma ovviamente non può applicarsi alle elezioni in presenza né riguarda le altre professioni soggette al rispetto delle norme dettate dal DPR 169/2005. Dunque è indispensabile uniformare le norme elettorali, Per questo il CNI ha richiesto al Ministero Vigilante l’istituzione di un tavolo tecnico aperto a tutte le professioni.
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