In questi giorni gli italiani sono impegnati nella compilazione della dichiarazione dei redditi, che per quest’anno prevede la possibilità di compilare il 730 direttamente online per dipendenti e pensionati. Il modello 730 deve essere consegnato entro il prossimo 7 luglio, termine entro il quale, dall’inizio di maggio, è possibile anche apportare delle modifiche in caso si siano commessi errori nella compilazione.
Per quanto riguarda le detrazioni che interessano il mondo dei mutui, sono ovviamente scaricabili (dal 730 o dal modello Unico) gli interessi passivi dei finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione principale. La percentuale scaricabile, anche per il 2015, è del 19% per un tetto massimo di 4mila euro. A tali interessi si possono aggiungere anche gli oneri accessori legati al contratto di mutuo, le commissioni pagate per l’intermediazione, gli oneri fiscali, le eventuali imposte di iscrizione o cancellazione di ipoteca, le spese notarili e quelle delle eventuali perizie. Non sono invece detraibili le polizze vita spesso associate ai contratti di mutuo proposti.
Non sono poi detraibili gli interessi passivi legati a mutui stipulati dal 1997 in poi per l’acquisto di una seconda casa (mentre per quelli accesi prima di tale anno il massimo detraibile è di 2.065 euro), o quelli accesi dopo il 1998 per la costruzione e la ristrutturazione edilizia (per le quali sono previsti altri tipi di agevolazioni fiscali). Non è possibile detrarre nemmeno gli interessi passivi legati all’apertura di linee di credito, alla cessione di quote dello stipendio o ad altri finanziamenti – anche garantiti da ipoteca – che non siano legati all’acquisto di una prima casa.
Sono scaricabili anche i canoni di locazione, e il 19% delle spese di affitto sostenute da studenti fuori sede (2.633 euro per studente).
Le detrazioni, nel modello 730 precompilato, per quest’anno vanno inserite manualmente dal contribuente, dato che l’Agenzia delle Entrate non è in possesso di tutti i dati relativi alla situazione specifica di ciascun cittadino. Questo, tuttavia, aumenta il rischio di commettere errori di compilazione; in tal caso bisogna correggerli, anche nel caso in cui l’errore sia stato commesso da chi ha precompilato il modello. Non sono infatti rari i casi, già segnalati, di dati anagrafici o di altro tipo inseriti in modo scorretto nel modello precompilato. Purtroppo anche in questo caso la correzione è a carico del contribuente, e fa perdere il “diritto” a non subire ulteriori controlli da parte del Fisco.
Per correggere gli errori nel 730 precompilato si può procedere direttamente dal sito, attraverso il tasto “Modifica il 730”, oppure chiedere assistenza al Caf o al commercialista (assistenza che, ovviamente, va pagata, annullando il vantaggio della precompilazione del modello…). Chi proceda in modo autonomo dal sito, può inserire i dati in momenti diversi, salvando le modifiche di volta in volta.
Attenzione, inoltre, a conservare le ricevute per le spese detraibili aggiunte manualmente. Mentre non è necessario accluderle al modello in fase di invio, occorre però conservarle in caso di controlli futuri. Accettando invece il modello precompilato senza modifiche, non serve conservare nessuna ricevuta, poiché tale procedimento mette al sicuro i contribuenti da qualsiasi controllo da parte del Fisco.