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75 miliardi all'Italia per sviluppo e coesione: firmato l'Accordo di Partenariato

Alle regioni meno sviluppate sono destinati 46,5 miliardi di euro (63%), alle regioni più sviluppate 23,8 miliardi di euro (32%) e alle regioni in transizione 3,6 miliardi (5%)

mercoledì 20 luglio 2022 - Redazione Build News

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“Con la firma dell’Accordo di Partenariato si definisce la cornice strategica di riferimento per la programmazione della politica di coesione in Italia per il ciclo 2021-2027. L’atto orienterà enormi investimenti e risorse da qui al 2027: circa 43 miliardi di euro di fondi strutturali europei, di cui oltre 31 al Mezzogiorno. Si tratta della cifra più alta mai assegnata al nostro Paese, circa il 22% in più rispetto al ciclo di programmazione precedente. A questi vanno aggiunte risorse nazionali per oltre 32 miliardi di euro – anche queste incrementate di oltre il 6% rispetto al passato - che portano il totale degli investimenti a oltre 75 miliardi di euro tra fondi europei e quota di cofinanziamento nazionale. Sono risorse aggiuntive rispetto a quelle del Pnrr e a quelle del Fondo Nazionale per lo Sviluppo e la Coesione”. Così il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Mara Carfagna, ha illustrato l’Accordo di Partenariato firmato ieri a Roma insieme alla commissaria europea per la Coesione e le Riforme, Elisa Ferreira.

In particolare, al netto della quota riservata alla Cooperazione Territoriale Europea, alle regioni meno sviluppate sono destinati 46,5 miliardi di euro (63%), alle regioni più sviluppate 23,8 miliardi di euro (32%) e alle regioni in transizione 3,6 miliardi (5%).

Tra le novità del nuovo Accordo di Partenariato ci sono il PN Salute, l’estensione del PN Metro alle città medie del Mezzogiorno per la riqualificazione delle periferie, l'uso di fondi per l'assunzione di nuove professionalità nella pubblica amministrazione, la fortissima concentrazione di risorse sugli obiettivi della transizione ecologica e digitale.

Il ministro Carfagna ha sottolineato anche “un’altra novità assoluta”: “Affidiamo all’Agenzia per la Coesione Territoriale poteri di affiancamento ed anche di sostituzione degli enti che per qualunque ragione dovessero risultare inadempienti. In questo modo estendiamo ai fondi strutturali il ‘metodo Pnrr’, nella consapevolezza che per il Paese si apre una enorme e straordinaria opportunità, dovuta alla coincidenza tra Pnrr e nuovo ciclo di programmazione, opportunità che non possiamo assolutamente sprecare”.

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