Quali sono le tecnologie che subiranno le maggiori innovazioni? Quali quelle su cui verranno implementate migliorie in tempi stretti? Per rispondere a queste domande, i ricercatori del MIT hanno messo a punto una formula che stima la velocità con una tecnologia avanza, in base alle informazioni raccolte dai rispettivi brevetti.
Analizzati 28 settori
Sono 28 le tecnologie prese in considerazione, tra cui il fotovoltaico, la stampa 3D, la tecnologia a celle a combustibile, il sequenziamento del genoma e le tecnologie a risonanza magnetica (MRI), per ciascuna delle quali sono state individuati- grazie all'accesso alla banca dati dell'U.S. Patent Office- i brevetti associati a ciascun dominio, più di 500mila.
Estrapolati alcuni dati fondamentali contenuti nei brevetti
I brevetti sono stati analizzati nell'ottica di rintracciare alcuni parametri dai quali poter
estrapolare informazioni significative sul tasso di miglioramento di una tecnologia rispetto alle altre. Fra i dati presi in considerazione, due quelli particolarmente significativi: il numero di volte in cui un brevetto è citato nei brevetti successivi e la data di pubblicazione di un brevetto, perché- spiegano dal Mit- le tecnologie con i brevetti più recenti stanno subendo un processo innovativo molto più veloce rispetto a quelle con brevetti più datati.
Nuova equazione che calcola il tasso di miglioramento della tecnologia
A partire da questi dati, il team ha sviluppato una nuova equazione in grado di calcolare il tasso di miglioramento per ogni dominio della tecnologia. Cosa è emerso dalla formula applicata alle 28 tecnologie esaminate?
Buone prospettive per fibra ottica e stampa 3-D
Tra i 28 settori analizzati, quelli che vedranno lo sviluppo più rapido sono le tecnologie di comunicazione wireless e in fibra ottica, la stampa 3-D e le tecnologie MRI. Mentre gli sviluppi nei campi delle batterie, turbine eoliche e motori a combustione andranno a un ritmo molto più lento.
Se poi si prende come riferimento un arco temporale di 10 anni emergono ottime prospettive, sempre in termini di rapidità di sviluppo, anche per l'apprendimento online e per le tecnologie legate alla rappresentazione digitale.
Chris Benson- un ex studente del Dipartimento di Ingegneria Meccanica del MIT, che ha collaborato al progetto, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista PLoS ONE- ha specificato come il modello possa essere di grande utilità per investitori, start-up, team di ricerca e enti governativi.
Lo strumento non è semplicissimo da utilizzare ed ha molte sfumature- continua Benson- e non è quindi un 'giochino' alla portata del singolo cittadino. E' una formula sviluppata per aiutare tutti coloro che, per vari motivi, possono essere interessati a comprendere ed analizzare i trend evolutivi delle tecnologie.