Un edificio universitario interamente ristrutturato a Innsbruck (Austria) per dimostrare il potenziale disponibile se vengono attuate ristrutturazioni volte al risparmio energetico. Attraverso la pianificazione integrata, infatti, la domanda di riscaldamento dell'edificio è stata ridotta da 180 kWh/m2a a soli 21 kWh/m2a. Il progetto soddisfa così i criteri dello standard "EnerPHit - riqualificazione di qualità controllata con componenti della casa passiva".
L'EDIFICIO. Utilizzato dalla Facoltà di scienze tecniche dell'università austriaca, l'edificio è stato originariamente costruito nel 1968. Con una ristrutturazione completa si è deciso di migliorarne l'efficienza energetica e così, in stretta collaborazione con il Passive House Institute, i progettisti hanno sviluppato un progetto che ha permesso di conquistare il titolo di più grande edificio al mondo certificato EnerPHit.
INNOVAZIONI. Mentre la struttura in cemento armato è stata mantenuta, l'involucro e i servizi interni sono stati completamente revisionati. L'aumento di efficienza energetica ha portato così ad un miglioramento sostanziale del comfort degli occupanti, ottenuto soprattutto grazie al controllo automatico del raffreddamento passivo durante la notte e a un buon livello di protezione termica della facciata. Inoltre, anche l'efficienza delle apparecchiature elettriche è stata aumentata.
Il principio che dovrebbe essere applicato ad ogni intervento di riqualificazione di un edificio esistente - spiega Wolfgang Feist, direttore del Passive House Institute - è il seguente: se deve essere fatto, che sia fatto correttamente. In questo caso posso affermare che l'edificio ha superato brillantemente la 'prova calore' la scorsa estate. Quando la temperatura a Innsbruck a toccato i 37 ° C, l'edificio è rimasto fresco anche senza aria condizionata, ma solamente grazie all'impiego di tecnologie passive. Un enorme miglioramento rispetto alla situazione precedente.