Ieri a Milano al Reitaly 2018 Fiaip, Confedilizia, Confassociazioni immobiliare e Finco hanno presentato il Manifesto per il rilancio del settore immobiliare, in vista delle elezioni politiche del 4 marzo.
Tra le proposte delle associazioni del comparto immobiliare, che hanno riscosso molto interesse tra gli operatori e i politici presenti all'evento, la richiesta ridurre il carico fiscale sul settore, estendere la cedolare secca, liberalizzazione delle locazioni commerciali, stabilizzazione degli incentivi per le ristrutturazioni e approvazione di misure di stimolo alla riqualificazione urbana.Tra le altre misure presenti nel manifesto per il rilancio dell'immobiliare figurano anche gli incentivi fiscali per le permute immobiliari, lo sviluppo del turismo attraverso la proprieta' immobiliare privata e la creazione di un ministero dello sviluppo immobiliare, della casa e dell'edilizia.
In allegato il Manifesto per il rilancio del settore immobiliare.
“Questo manifesto – si legge nel documento - è aperto: a tutte le realtà del settore immobiliare che vorranno portare il proprio contributo alla costruzione di un nuovo modello di sviluppo del real estate; alle forze politiche che si apprestano a guidare il Paese, perché la crescita del settore immobiliare si basi su un modello condiviso tra forze di maggioranza e di opposizione; ai cittadini, perché la stabilità sociale delle famiglie e del singolo proviene anche da una maggiore facilità di accesso al bene casa.”
Il mondo immobiliare “necessita di interventi che siano in grado di restituire fiducia a un comparto che soffre ormai da troppo tempo, come testimoniano tutti gli indicatori disponibili.
L’Istat rileva che l’edilizia è l’unico settore che in Italia non sta registrando segnali di ripresa. Eurostat, dal canto suo, evidenzia che il nostro Paese è il solo in Europa in cui i prezzi delle abitazioni (e cioè il valore dei risparmi delle famiglie e delle imprese) continuano a scendere.
Occorrono azioni forti finalizzate a rimuovere i vincoli normativi e fiscali che impediscono al settore immobiliare di svolgere quella funzione di motore di sviluppo dell’economia che da sempre lo ha caratterizzato.
In questo quadro, si indicano alcune possibili linee direttrici”.
10 proposte per il rilancio del settore immobiliare
1. Riduzione della pressione fiscale sul comparto immobiliare
2. Sviluppo e rilancio dell’investimento immobiliare da destinare alla locazione da parte di gestori professionali, imprese e privati
3. Estensione della cedolare secca a tutti i contratti di locazione
4. Attribuzione al contratto di locazione dell’efficacia di titolo esecutivo per il ripristino della legalità
5. Liberalizzazione delle locazioni commerciali
6. Stabilizzazione degli incentivi per gli interventi di manutenzione, riqualificazione, efficientamento energetico e miglioramento sismico del patrimonio edilizio e semplificazione della normativa riguardante i titoli edilizi
7. Misure di stimolo e di sostegno alla rigenerazione urbana
8. Incentivi fiscali per le permute immobiliari
9. Sviluppo del turismo attraverso la proprietà immobiliare privata
10. Istituzione del Ministero dello sviluppo immobiliare, della casa e dell’edilizia
Da oltre sei anni i prezzi delle case continuano a scendere, siamo l’unico Paese in Europa in queste condizioni – ha dichiarato il Presidente di Confassociazioni Immobiliare, Paolo Righi-. Senza l’immobiliare, che storicamente è l’unico settore anticiclico, non si avrà una piena ripresa. In tutti i Paesi Europei i valori immobiliari salgono sostenuti dall’aumento delle compravendite. Da noi a causa dei 50 miliardi di tassazione, tra cui 21 applicati in forma patrimoniale, aumenta solo il numero delle compravendite, che però tiene conto anche delle vendite all’asta che sono in continuo e costante aumento. Valuteremo con attenzione le risposte che le forze politiche daranno alle nostre proposte.
Siamo felici di partecipare con forza al Re-Italy Winter Forum – ha concluso il Presidente di Confassociazioni, Angelo Deiana -. Ribadisco che il settore immobiliare, in sofferenza da anni, è tra i comparti più interessanti per il rilancio dell’economia italiana. È quindi necessario che sia sostenuto con la dovuta attenzione. Siamo fortemente convinti che la forza della rete e l’essere compatti e uniti possa far superare qualsiasi divergenza e ostacolo e possa far trovare soluzioni adeguate alle emergenze di cui soffre il settore.