Aziende
A2A, risarcimento da 38 mln a Pessina Costruzioni per il teleriscaldamento di Novara
La multiutility A2A colpevole di aver dolosamente demolito la concessione ultraquarantennale per il teleriscaldamento di Novara
venerdì 3 luglio 2015
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Erika Seghetti
A2a dovrà risarcire per 38 milioni di euro
Pessina Costruzioni per una controversia legata al progetto di teleriscaldamento della città di Novara. La multiutility è stata ritenuta colpevole di inadempimento delle obbligazioni parasociali e di aver dolosamente demolito la concessione ultraquarantennale, sottoscritta nel 2006, per il teleriscaldamento della citta' di Novara. Lo comunica Pessina Costruzioni in una nota precisando che la decisione e' stata presa dal collegio arbitrale chiamato in causa nel procedimento Asm Novara, società fondata nel 2007 detenuta al 50% dalle due aziende.
"Dei 25 chilometri di tubazioni previsti nell'ambito di un progetto da quasi 60milioni di euro, con una concessione che sarebbe dovuta proseguire per 41 anni - si legge nella nota - ne sono stati posati appena un chilometro. Poi il comportamento di A2A, propensa per ragioni tutte interne ad affossare il progetto, ha impedito a Pessina Costruzioni Spa di darvi esecuzione".
Persa una grande opportunità per Novara
Nell'esprimere "grande soddisfazione" per la decisione assunta dal collegio arbitrale chiamato in causa, Pessina Costruzioni "prende atto del risultato ma sottolinea la propria amarezza per la perdita di un'opportunità importante per Novara e per i suoi abitanti". Sul fronte giudiziale, inoltre, "si riserva di impugnare il lodo che, a fronte di danni dimostrati per oltre 100 milioni di euro, ne riconosce solo 38". In particolare Pessina Costruzioni ritiene che ci sia "una totale assenza di contestazioni da parte di A2a circa il danno dettagliatamente provato e per questo non ritiene condivisibile la limitata liquidazione operata dal collegio arbitrale".
Quanto poi all'affermazione di A2a circa l'"imprevedibilità dell'esito", sottolinea trattarsi di "pura strumentalità diretta a cercare di fornire una giustificazione per la mancata appostazione di adeguato fondo rischi nel bilancio 2013 di spettanza del precedente cda e nel bilancio 2014 di spettanza del nuovo cda".