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Abruzzo, intesa con l'Anas sulle opere infrastrutturali strategiche da realizzare

Previsto anche un tavolo di lavoro permanente per coordinare le procedure connesse all’acquisizione di pareri e autorizzazioni

giovedì 24 settembre 2015 - Redazione Build News

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Costruire e garantire una rete stradale di alta qualità per le strade che svolgono un ruolo importante nel trasporto di merci e passeggeri di lungo raggio, collegano i principali centri urbani ed economici, sono interconnesse con altri modi di trasporto e collegano le aree montuose e remote.

È questo l'obiettivo dell'accorso sottoscritto ieri dal Presidente dell’Anas Gianni Vittorio Armani e dal Presidente della Regione Abruzzo, Luciano d’Alfonso, in occasione della visita di Armani in Abruzzo, dove l’Anas gestisce 32 strade per circa 1000 chilometri complessivi. 

Il protocollo d’intesa è finalizzato a lavorare in modo coordinato per il potenziamento della rete stradale, sia per quanto riguarda la realizzazione delle infrastrutture stradali mancanti, sia per il miglioramento di quelle esistenti di interesse nazionale e regionale.

LE OPERE INFRASTRUTTURALI STRATEGICHE DA REALIZZARE. In particolare, il protocollo di intesa definisce come opere infrastrutturali strategiche da realizzare: la dorsale appenninica Rieti-L’Aquila-Navelli-Bussi, incluso il collegamento veloce L’Aquila-Pescara; l’ultimazione della Teramo Mare; la Pedemontana Abruzzo-Marche: tratta Guardiagrele-Val di Sangro-Fara San Martino; la variante alla strada statale 16 in corrispondenza degli abitati di Vasto-San Salvo, Francavilla al Mare-Ortona, Montesilvano-Silvi; il collegamento Loreto Aprutino-Penne; il prolungamento dell’asse attrezzato con il porto di Pescara.

L’accordo prevede inoltre di adottare tutti i provvedimenti necessari per innalzare la sicurezza del traffico sulle strade di interesse comune esistenti, unitamente al miglioramento di tutto l’apparato segnaletico e dei servizi di informazione agli utenti.

TAVOLO DI LAVORO PERMANENTE. Regione e Anas infine si sono impegnate a costituire un tavolo di lavoro permanente per velocizzare la realizzazione dei progetti e per coordinare le procedure connesse all’acquisizione di pareri e delle autorizzazioni al fine di rendere cantierabili i progetti nei tempi minimi necessari.

“Anas non appalterà mai più, almeno fino a quando ci sarò, appalti con progettazione preliminare che già si sa che cambierà, soltanto per arrivare a questi impegni cogenti e definitivi per cui i fondi vengono sicuramente accreditati. Questo è un meccanismo demenziale che è stato creato per cui i fondi vengono restituiti a scadenza”, ha detto Armani. “Bisogna entro una certa data – ha detto il presidente Anas – definire l’accordo vincolante, poi la burocrazia ha tutta una serie di ritardi, e l’unica cosa che si può comprimere è la progettazione e allora si mettono in appalto con impegni cogenti e definitivi, progetti sicuramente non all’altezza, in questo modo si creano contenziosi. Per dare un numero Anas ha 13 miliardi di euro di contenziosi in corso su 22 miliardi di euro di asset, quindi più o meno quasi il valore dell’azienda”.

IL NODO DEI CONTENZIOSI. Secondo Armani il nodo dei contenziosi può essere superato “accordandosi con gli enti locali, facendo una progettazione come questa azienda è in grado di fare, con qualità architettoniche degne di questo Paese. Facendo noi infrastrutture che poi rimangono per centinaia di anni, non possiamo permetterci di fare cose brutte, dobbiamo fare cose belle di cui essere orgogliosi. Quindi accordo con gli enti locali, progettazione bella e di dettaglio definitiva e poi appalto: questo è il processo che vogliamo istituire. Per questo motivo costruiamo un processo di accordo con la Regione e con gli Enti locali per poter prima accordarci su quello che bisogna fare, come progettare a poi procedere alla realizzazione, e per fare ciò occorre evitare progetti che abbiano durata pluriennale. Pensare a un progetto di infrastrutture che richiedono lavori pluriennali, quindi 4/5 anni di cantiere e avere un solo anno finanziato – ha aggiunto il numero uno dell'Anas - è una cosa totalmente inaccettabile, su questo dobbiamo intervenire anche con il supporto dei nostri clienti che siete voi rappresentanti degli enti locali, che non è trascurabile perché indirizza le scelte per l’interesse del territorio”.

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