Lo scorso 12 aprile la commissione Giustizia del Senato ha approvato all'unanimità il disegno di legge «Disposizioni in materia di criteri per l’esecuzione di procedure di demolizione di manufatti abusivi», che passerà al voto finale dell'Aula di Palazzo Madama.
La senatrice Rosaria Capacchione (Pd) spiega cheil nuovo Regolamento fissa dei criteri precisi, ai quali le Procure si devono attenere per l’abbattimento. Se fino ad oggi i sindaci della Campania si sono trovati a gestire situazioni differenti a seconda delle procure, con questa legge ci saranno regole uguali per tutti. L’obiettivo è quello di evitare di penalizzare l’abusivismo di necessità a discapito di quello speculativo che, per diverse ragioni, è rimasto spesso non punito.
LA LISTA DELLE PRIORITÀ. Il disegno di legge pone nella lista delle demolizioni come prioritari gli immobili abusivi “in costruzione” e quelli “non stabilmente abitati”, mentre gli edifici abitati sono in fondo alla scala delle priorità. Il provvedimento dunque distingue tra l'abusivismo “di speculazione” e l'abusivismo “di necessità”. Inoltre, vanno abbattuti per primi i fabbricati abusivi edificati in zone demaniali o in aree sottoposte a vincolo ambientale, paesaggistico, sismico, idrogeologico, archeologico o storico-artistico. Al secondo posto nella “classifica” degli edifici prioritari da demolire ci sono quelli pericolosi per l’incolumità, mentre al terzo posto figurano gli immobili dei mafiosi – ma non quelli in uso ai familiari dei mafiosi.
SARANNO I PREFETTI AD OCCUPARSI DELLE DEMOLIZIONI. Il ddl stabilisce che siano i prefetti – e non più i sindaci – a occuparsi dei futuri abbattimenti, attraverso uno stanziamento di 10 milioni di euro annui dal 2017 al 2020. Calcolando che ciascun abbattimento costa 80.000 euro, con tale stanziamento si demolirebbero in tutta Italia solo 130 edifici l’anno.