Federarchitetti, a tutela degli architetti ed ingegneri liberi professionisti, ha inviato una lettera all’Invimit s.g.r., una SpA partecipata al 100% dal Mef con 1,6 mld di euro di asset in gestione, in forma di patrimonio immobiliare dislocato su tutto il territorio nazionale, per protestare contro il recente accordo tra quest’ultima e il Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati (CNGeGL) che prevede, tra l’altro, la possibilità di affidare solo ed esclusivamente ai geometri l’incarico di valorizzare gli edifici della pubblica amministrazione gestiti dalla Invimit, anche sotto il profilo energetico, riservando nei fatti solo a questa categoria di professionisti tecnici la possibilità di diventare i ‘manager’ del patrimonio immobiliare pubblico.
Dall’incontro che ne è scaturito, tra il Presidente dell’Invimit, on. Trifone Altieri, l’Amministratore Delegato dell’Invimit, dott.ssa Giovanna Della Porta e la delegazione Federarchitetti composta dal Presidente arch. Nazzareno Iarrusso, dal Segretario arch. Giancarlo Maussier e dal Consigliere arch. Gianluca Langella, sono stati evidenziati gli elementi di inopportuna e ingiusta discriminazione nei confronti delle altre professioni tecniche (Architetti e Ingegneri), a cui ha fatto seguito quanto affermato dallo stesso Presidente dell’Invimit, on. Trifone Altieri, che ha riconosciuto la fondatezza di quanto lamentato dalla Federarchitetti ed in particolare di un vulnus che riguarda il mancato e completo coinvolgimento delle altre categorie professionali.
Le parti intervenute si sono lasciate con la volontà di individuare soluzioni condivise che vedano gli architetti e gli ingegneri, insieme a tutti gli altri soggetti appartenenti alle libere professioni tecniche, coinvolti pariteticamente negli affidamenti degli incarichi in funzione delle rispettive competenze professionali e nel rispetto delle procedure e disposizioni previste dalla normativa vigente.