Concluso l’accordo tra Parlamento e Consiglio sul "Pacchetto Energia Pulita 2030”. Dopo aver raggiunto la scorsa settimana l’accordo sulle rinnovabili, martedì scorso è stato trovato anche un accordo sull'efficienza energetica e sulla governance climatica ed energetica che fissa le norme per la redazione dei piani nazionali clima-energia al 2030. Il pacchetto prevede obiettivi al 2030 del 32% per le rinnovabili e del 32.5% per l’efficienza energetica (LEGGI TUTTO). Per raggiungere questi obiettivi, ciascun paese dovrà redigere entro il 2019 piani nazionali al 2030 e 2050 sulla base della strategia comunitaria per zero-emissioni nette al 2050, che dovrà essere adottata entro il 1 aprile 2019.
Per Legambiente si tratta di un primo passo nella giusta direzione anche se ancora fortemente inadeguato rispetto agli impegni di Parigi che richiedono almeno il 40% per efficienza energetica ed il 45% per le rinnovabili. Solo in questo modo, secondo le stime della stessa Commissione, l’Europa può contribuire - con il 55% di riduzione delle emissioni climalteranti entro il 2030 - a stare almeno ben al di sotto dei 2°C. E servono obiettivi ancora più ambiziosi per stare entro la soglia di sicurezza di 1.5°C secondo quanto previsto dall’Accordo di Parigi. Non a caso, il pacchetto prevede la revisione al rialzo entro il 2023 degli obiettivi comunitari per rinnovabili ed efficienza energetica e l’aggiornamento dei piani nazionali entro il 2024.
E’ importante che l’Italia – dichiara Stefano Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente - sin dalle prossime settimane confermi con i fatti la posizione avanzata al Consiglio Energia dello scorso 11 giugno sostenuta dal ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio. Un segnale indispensabile per evidenziare la volontà politica del nuovo governo di voltare definitivamente pagina e impegnarsi senza ambiguità per una forte leadership nazionale ed europea nell’azione climatica globale. Un impegno indispensabile non solo per tradurre in realtà la promessa di Parigi. Ma soprattutto per accelerare la transizione, fondata su efficienza energetica e rinnovabili, verso la decarbonizzazione dell’economia italiana ed europea. Solo così sarà possibile vincere la triplice sfida climatica, economica e sociale, creando nuove opportunità per l’occupazione e la competitività delle imprese europee. Una sfida che l’Europa e l’Italia non possono fallire.
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