“Anche grazie al prolungamento del sistema di incentivi alle ristrutturazioni, nel 2022 gli investimenti per l’acquisto e la manutenzione straordinaria delle abitazioni da parte delle famiglie consumatrici hanno registrato un ulteriore incremento (+17,1%), pari a oltre 14 miliardi di euro, che ha consolidato la rilevante crescita del 42,3% del 2021. Il tasso di investimento del settore (calcolato come rapporto degli investimenti fissi lordi sul reddito disponibile lordo) è salito al 7,9% (dal 7,2% del 2021)”.
Lo ha detto il Direttore della Direzione Centrale per la contabilità nazionale dell'Istat, Dott. Giovanni Savio, in audizione ieri 18 aprile presso le Commissioni congiunte 5a “Bilancio” del Senato e V “Bilancio, tesoro e programmazione” della Camera sul DEF 2023.
NUOVO TRATTAMENTO CONTABILE DEI CREDITI LEGATI AL SUPERBONUS 110% E AL BONUS FACCIATE. “Nel 2022, l’indebitamento netto delle AP è diminuito di un punto percentuale del Pil, dal 9,0% del 2021 all’8,0%; questo andamento ha riflesso soprattutto la riduzione del disavanzo primario, dal 5,5% al 3,6%. Il valore dell’indebitamento netto è risultato di oltre due punti percentuali al di sopra della stima indicata nei precedenti documenti programmatici (5,6% nella Nota di aggiornamento al DEF 2022 e nel Documento Programmatico di Bilancio 2023 - DPB). Il disavanzo primario in rapporto al Pil, pur in riduzione, si è collocato su un livello di oltre due punti percentuali al di sopra dell’obiettivo dell’1,5% previsto nel DPB. Il quadro più negativo”, ha spiegato Savio, “è ascrivibile principalmente al nuovo trattamento contabile di alcuni crediti di imposta legati ai bonus edilizi (Superbonus 110% e bonus facciate), a seguito dell’applicazione nei Conti Nazionali dalla versione aggiornata del Manuale sul deficit e sul debito pubblico, il quale fornisce indicazioni metodologiche e interpretative sulla registrazione all’interno del sistema delle statistiche di finanza pubblica di specifiche operazioni o provvedimenti attuati dalle autorità di governo. Queste misure agevolative erano state contabilizzate nei conti pubblici – e nelle proiezioni dei documenti programmatici – in riduzione delle entrate tributarie per la quota di credito spettante utilizzata nell’anno dai beneficiari; gli effetti finanziari attesi erano pertanto ripartiti nell’arco temporale di fruizione delle agevolazioni. Nella versione aggiornata dei conti di finanza pubblica, il Superbonus 110% e il bonus facciate sono stati invece registrati in spesa, come contributi agli investimenti, per l’intero importo maturato del credito nell’anno in cui ha avuto luogo la spesa agevolata e quindi con un anticipo del profilo temporale degli effetti sul deficit delle AP. Nel complesso, la pressione fiscale si attesta nel 2022 al 43,5% del Pil, di poco inferiore a quanto indicato nel DPB (43,8%)”.