Il supermercato che rivoluzione l'esperienza di acquisto
Frutto di un concept che vuole coniugare tradizione e tecnologia, privilegiando la 'socialità' del classico mercato reinterpretata in chiave contemporanea grazie alle innumerevoli possibilità offerte dalla digitalizzazione, il supermercato rivoluziona l'esperienza dell'acquisto e quella di gestione di un punto vendita. Sviluppato su una superficie complessiva di 7000 mq- di cui 2500 di struttura e 4500 di area esterna- il padiglione assomiglia a un grande magazzino, dove i 1500 prodotti sono esposti su grandi tavoli interattivi.
Basta sfiorare i prodotti, dotati di 'etichette aumentate' e posti in scaffali con applicativi touch, per vedere proiettate tutte le informazioni, relative non solo a composizione e tracciabilità, ma anche all'impatto ambientale, all'eventuale presenza di allergeni o di altre sostanze 'a rischio intolleranza'.
“Ogni prodotto ha una sua storia da raccontare”, spiega Carlo Ratti “Oggi, questa informazione raggiunge il consumatore in modo frammentario. Ma in un prossimo futuro, saremo in grado di scoprire tutto quello che c’è da sapere sulla mela che stiamo guardando: dove è cresciuto l’albero, quanta CO2 ha prodotto, i trattamenti chimici che ha ricevuto, e il suo viaggio fino allo scaffale del supermercato.” E' allo studio anche un'app che, a partire dalla definizione di un proprio profilo, potrà suggerire al consumatore i prodotti giusti per lui, segnalandone l'ubicazione.
Logistica smart
Ma l'innovazione riguarda anche la gestione del punto vendita, con dispositivi che consentono la visualizzazione in tempo reale del numero di clienti presenti in un dato momento o di quelli entrati nell'intera giornata, così come dei prodotti più acquistati. Previsti anche sistemi avanzati per la gestione del magazzino e per la comunicazione fra gli addetti ai vari reparti.
Le nuove frontiere dell'agricoltura urbana
L’esterno del padiglione presenta il più grande 'vertical plotter' del mondo, una penna fatta di bracci meccanici che si muovono lungo due assi, che disegna sulla facciata le informazioni che i consumatori vogliono condividere.
La piazza esterna espone anche nuovi modi di produrre cibo, quali i sistemi verticali idroponici per la coltivazione di ortaggi e la raccolta di alghe e insetti.
“Tali progressi nell’agricoltura urbana potrebbero davvero trasformare gli spazi urbani sottoutilizzati in aree produttive”, spiega Giovanni de Niederhausern, Chief operating officer di Carlo Ratti Associati. “Se l’agricoltura urbana riuscisse a trovare il modo di essere presente in grandi centri urbani, i suoi effetti potrebbero essere dirompenti in termini di promozione di nuove relazioni tra i cittadini e la natura.”