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Ad ottobre exploit delle progettazioni: +147,4% su settembre e +118,5% su ottobre 2017

Dal Codice Appalti a oggi +58% in numero e +205% in valore. Scicolone, OICE: “Il mercato va, ma il Governo e il Parlamento evitino il rischio di un blocco del settore e la perdita di posti di lavoro”

mercoledì 21 novembre 2018 - Redazione Build News

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L'OICE lancia un grido di allarme per un possibile rischio blocco del settore e per la perdita di migliaia di posti di lavoro, proprio mentre sta per essere esaminata la legge di bilancio 2019 che sembrerebbe voler istituire la "Centrale per la progettazione delle opere pubbliche”, dopo i lusinghieri risultati di ottobre che vedono in forte crescita il valore dei bandi di progettazione di opere pubbliche. Nell'ultimo mese sono state infatti bandite 285 gare (63 sopra soglia), per un valore di 91,3 milioni di euro (81,5 sopra soglia), rispetto al precedente mese di settembre il numero cresce del 16,3% e il loro valore del 147,4%, rispetto ad ottobre 2017 si registra un -18,1% in numero ma un +118,5% in valore. La spinta di ottobre fa tornare il valore dei primi dieci mesi 2018 della progettazione in campo leggermente positivo, mentre continua a calare il numero: le gare sono state 2.642, -9,9% sul 2017, per un importo complessivo di 487,4 milioni di euro, +0,3% rispetto ai primi dieci mesi del 2017. Da aprile 2016 (entrata in vigore del codice appalti) ad oggi: +58% in numero e +205% in valore rispetto ai 30 mesi precedenti aprile 2016.

Secondo l'osservatorio OICE-Informatel, aggiornato al 31 ottobre, nei dieci mesi del 2018, per il totale dei servizi di ingegneria e architettura sono state bandite 4.909 gare per un importo complessivo di 991,5 milioni di euro che, confrontati con i primi dieci mesi del 2017, mostrano il calo dello 0,8% nel numero (+25,9% sopra soglia) ma l’aumento del 28,3% nel valore (+24,1% sopra soglia).

Torna a crescere il mercato – ha dichiarato Gabriele Scicolone, Presidente OICE – ottobre dà uno scossone e porta il mercato di tutti i servizi di ingegneria e architettura sopra i livelli dello scorso anno. Non possiamo però nascondere una grande preoccupazione, e con noi i colleghi della Rete delle Professioni Tecniche, per quanto sta avvenendo con la legge di bilancio 2019 che rischia di compromettere i brillanti risultati ottenuti dall'entrata in vigore del codice appalti ad oggi. Viviamo una situazione che ha del parossistico; il settore delle progettazioni, dopo un decennio di lacrime e sangue, conosce due anni di forte e lusinghiero impulso che sta dando ossigeno ai professionisti ed alle società del settore, eppure il Governo promuove, proprio oggi, l’istituzione di una Centrale per la progettazione di opere pubbliche. Mi sembra ci sia un evidente scollamento tra realtà e normazione. E’ chiaro che la paventata istituzione di questo ennesimo Ente non riuscirà in alcun modo a rilanciare gli investimenti in opere pubbliche, ma determinerà, come primo effetto, una fortissima frenata. Senza dire che ci appare fuori dai tempi – ha continuato il Presidente OICE – inefficiente e antieconomico internalizzare la progettazione e la direzione lavori di opere pubbliche, in controtendenza a quanto avviene nel resto d'Europa e dei Paesi industrializzati e modernamente organizzati. L’unico effetto certo è che si bloccherà la domanda, rallentando la spesa in investimenti, fallendo l'obiettivo di crescita del PIL che abbiamo promesso alla UE e questo avrà pesanti ricadute anche nel settore dei lavori dove fra qualche mese non arriveranno più progetti. Abbiamo stimato che si perderanno migliaia di posti di lavoro nelle nostre aziende che oggi assorbono migliaia di giovani professionisti. Chiediamo con forza la soppressione della norma perché non produrrà nulla di buono.

Crediamo in uno Stato che non debba progettare o fare direzione lavori come nei secoli passati, ma in uno Stato che sappia pianificare, programmare, monitorare e fare eseguire nei tempi e nei costi le opere appaltate; compiti questi che potrebbero giustificare - sì - una centrale di programmazione e monitoraggio, una centrale di “project management” che garantisca i risultati, piuttosto che lanciarsi in attività che si trovano sul mercato a livelli qualitativi ben diversi.

Ho il timore, in sintesi, – ha concluso Gabriele Scicolone – che l’ansia di dover agire abbia fatto perdere la lucida osservazione del perché non si “scaricano” i progetti nella fase realizzativa e quindi, invece di andare ad incidere sui veri punti deboli della filiera delle costruzioni, si pensa di creare un altro ente, presunta “panacea” dei mali. Siamo sulla strada sbagliata.

Tornando ai dati dell’osservatorio, per il totale dei servizi di ingegneria e architettura, nel mese di ottobre cresce sia il numero sia il valore delle gare: ne sono state rilevate 605 per un valore di 147,5 milioni di euro, +5,2% in numero e +138,2% in valore rispetto ad ottobre 2017.

Rispetto al precedente mese di settembre ancora +5,2% in numero e +9,7% in valore.

Si mantengono su livelli molto alti i ribassi con cui le gare vengono aggiudicate, in base ai dati raccolti fino ad ottobre il ribasso medio sul prezzo a base d'asta per le gare indette nel 2015 è al 40,1%, per quelle indette nel 2016 il ribasso arriva al 42,9%. Le notizie sulle gare pubblicate nel 2017 attestano un ribasso del 40,1%.

Le gare italiane pubblicate sulla gazzetta comunitaria sono passate dalle 700 unità dei primi dieci mesi del 2017, alle 881 dei dieci mesi appena trascorsi, con un aumento del 25,9%.

Nell’insieme dei paesi dell’Unione Europea il numero dei bandi presenta, nello stesso periodo, una crescita dell’11,8%. Cresce quindi l’incidenza del nostro Paese nei dieci mesi del 2018 continuando però ad attestarsi su un modesto 3,6%, un dato di gran lunga inferiore rispetto a quello di paesi di paragonabile rilevanza economica: Francia 24,2%, Germania 23,9%, Polonia 14,0% e Svezia 4,2%.

Nei dieci mesi del 2018 il valore delle gare miste, cioè di progettazione e costruzione insieme (appalti integrati, project financing, concessioni di realizzazione e gestione) ha raggiunto i 5.919,2 milioni di euro, con 502 bandi. Gli appalti integrati da soli sono 121 per 2.351,3 milioni di euro, nei primi dieci mesi del 2017 erano stati 80 per un valore di 877,8 milioni di euro, il valore dei servizi di ingegneria compreso nei bandi del 2018 è stimabile i 56,0 milioni di euro.

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