Fisco

Addio agli studi di settore: un terzo dei geometri non conosce ancora gli ISA

La nuova indagine Agefis fotografa la conoscenza dei geometri in materia di Indici Sintetici di Affidabilità e fa luce su quali siano gli aspetti ritenuti più complessi a poche settimane dall’introduzione della fatturazione elettronica

lunedì 18 marzo 2019 - Redazione Build News

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Con il provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 30 gennaio 2019 sono stati approvati i modelli per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell'applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA): si è entrati così nel vivo dell’applicazione degli ISA, che sostituiscono definitivamente gli studi di settore. Ma un altro importante cambiamento nella gestione quotidiana del lavoro dei professionisti ha visto la luce a gennaio 2019: l’obbligo di fatturazione elettronica. Come hanno reagito i professionisti a questo nuovo impegno? L’introduzione degli ISA e l’entrata in vigore della fatturazione elettronica hanno spinto inoltre molti professionisti a interrogarsi sulla convenienza di un eventuale cambio di regime contabile, con un passaggio dal regime ordinario o semplificato al regime forfettario. “Agefis ha voluto proporre alla categoria una nuova indagine conoscitiva, per scoprire quali siano le opinioni dei geometri in merito a questi argomenti di stretta attualità: quanto sono preparati i professionisti all’introduzione degli ISA? Hanno variato il proprio regime contabile, e quali ragioni ci sono dietro il cambiamento? Come valutano la fatturazione elettronica dopo i primi mesi di utilizzo?”, commenta il presidente dell’Associazione, Mirco Mion.

I dati raccolti offrono numerosi spunti di riflessione: innanzi tutto, la maggioranza (il 65%) di coloro che hanno partecipato all’indagine dichiara di essere a conoscenza dell’entrata in vigore degli Indici Sintetici di Affidabilità, e si tratta di un dato sicuramente positivo. Tuttavia, ancora il 35% dei geometri sostiene di non esserne informato. “È quindi fondamentale un accurato lavoro di formazione e informazione in materia da parte delle istituzioni della categoria, per fare in modo che tutti i geometri siano adeguatamente formati, così che possano affrontare con cognizione di causa e con tutti gli strumenti necessari questa novità tanto importante”, considera Mion. Sono in linea con questi risultati anche le risposte alla seconda domanda: il 73% dei partecipanti all’indagine ammette di avere una conoscenza scarsa degli Indici Sintetici di Affidabilità, e il 19% media. Solo percentuali estremamente ridotte sostengono di conoscere bene (il 7%) o benissimo (l’1%) l’argomento.

Quanti sono i geometri che hanno scelto di variare il proprio regime contabile, e perché hanno scelto di farlo? La maggioranza – il 62% – dei partecipanti all’indagine non ha variato regime contabile, mentre il 38% ha scelto di passare al regime forfettario. Le ragioni che hanno spinto i professionisti a variare regime sono varie: la motivazione principale è l’assenza di adempimenti IVA, seguita dal risparmio dell’imposta sostitutiva al 15%. L’assenza di obbligo di tenuta delle scritture contabili e di emissione della fattura elettronica sono motivazioni rilevanti per il 18% dei partecipanti all’indagine. Chi invece ha scelto di rimanere nel regime ordinario o semplificato l’ha fatto principalmente a causa dell’incidenza dei costi superiore alla deduzione forfettaria e per la presenza di rilevanti deduzioni o detrazioni Irpef.

Infine, sono state proposte tre domane in materia di fatturazione elettronica, a due mesi dall’entrata in vigore definitiva. I geometri che hanno partecipato all’indagine Agefis hanno reagito sostanzialmente bene all’introduzione di questo nuovo obbligo, riscontrato livelli di difficoltà relativamente bassi: il 40% sostiene di aver trovato un livello di difficoltà generalmente medio, e il 30% addirittura basso.

Solamente il 29% degli intervistati sostiene di aver avuto un livello di difficoltà alto o molto alto. Per quanto riguarda la conservazione delle fatture, i partecipanti all’indagine si affidano prevalentemente a software privati, mentre un quarto dei geometri ha scelto il servizio dell’Agenzia delle Entrate.

In conclusione appare evidente dai risultati raccolti come il lavoro formativo messo in atto negli ultimi mesi del 2018 in materia di fatturazione elettronica sia stato utile per far conoscere l’argomento ai geometri, che non hanno accusato particolari difficoltà nel corso di questi primi mesi di applicazione, proprio grazie ad un’adeguata preparazione. Il medesimo lavoro si rende quindi necessario per preparare i professionisti tecnici, ma non solo, ad affrontare i nuovi Indici Sintetici di Affidabilità, in modo da poter gestire al meglio le proprie attività e l’amministrazione del proprio studio. Allo stesso modo una adeguata conoscenza delle caratteristiche dei diversi regimi contabili è l’unico strumento che può consentire ai geometri di scegliere autonomamente e consapevolmente come agire nell’organizzazione della propria struttura. Per questa ragione Agefis ha intrapreso un roadshow, in collaborazione con i Collegi territoriali dei Geometri e con il patrocinio del Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati, per illustrare i risultati raccolti con l’indagine e per fornire ai geometri un chiaro quadro sugli Indici Sintetici di Affidabilità, nonché per offrire una panoramica sui diversi regimi contabili e fiscali. “La prima tappa del roadshow a Torino il 13 marzo è stata l’occasione per presentare i dati in anteprima, e siamo felici di questa opportunità per poter visitare diversi Collegi e per conoscere i geometri, aiutandoli ad affrontare questi importanti cambiamenti nel loro lavoro quotidiano”, conclude il presidente Mion. La prossima tappa del roadshow sarà a Como il 16 aprile.

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