In tema di adeguamento da parte dei Comuni dei regolamenti edilizi comunali al regolamento edilizio tipo (RET), varato a livello nazionale, il recepimento delle definizioni uniformi non comporta la modifica delle previsioni dimensionali degli strumenti urbanistici vigenti.
Lo ha ribadito la quarta sezione del Consiglio di Stato nella sentenza n. 1339/2021 pubblicata il 15 febbraio.
In questa sentenza, Palazzo Spada ha precisato che la disciplina edilizia ed urbanistica dei Comuni pugliesi resta (quanto meno in relazione al fondamentale dato del “dimensionamento urbanistico”) inalterata nelle more della modifica dei relativi strumenti di governo del territorio, procedimento cui gli Enti locali sono comunque tenuti al fine di pervenire ad un’armonizzazione del relativo contenuto con il R.E.T. recepito a livello regionale.
Nella sentenza n. 125 del 2017 la Corte costituzionale ha osservato che il regolamento-tipo “non ha alcun contenuto innovativo della disciplina dell’edilizia ma svolge una funzione di raccordo e coordinamento meramente tecnico e redazionale”.
In allegato la sentenza