Sul portale dell’ENAC è pubblicato il Report “Stato degli investimenti infrastrutturali per gli aeroporti nazionali anno 2018” con gli aggiornamenti relativi agli investimenti 2018 effettuati dalle società di gestione degli aeroporti italiani con cui è stato sottoscritto il Contratto di Programma o è stato approvato il piano quadriennale degli interventi.
Dal Report si evidenzia che anche nel 2018 è continuata l’attuazione di significativi investimenti infrastrutturali sugli aeroporti italiani: per quanto riguarda lo scenario complessivo nazionale, rispetto a una previsione di investimento di circa 948 milioni di euro nel 2018, il livello di spesa effettiva ha raggiunto i 536 milioni di euro, raggiungendo una soglia di 2,2 miliardi di Euro di investimenti dal 2015 al 2018. In termini percentuali, quindi, lo scorso anno il rapporto tra realizzato e pianificato è risultato pari al 56%.
Da una visione complessiva dei dati e delle analisi condotte nel Report sono emersi tre fenomeni significativi che hanno caratterizzato, nel corso del 2018, l’attuazione degli investimenti programmati per l’adeguamento e lo sviluppo della rete aeroportuale nazionale:
- concentrazione degli investimenti sui tre aeroporti con Contratto di Programma in deroga classificati come gate intercontinentali, Roma Fiumicino, Venezia Tessera e Milano Malpensa. Si rappresenta che i tre aeroporti hanno accolto circa 74 milioni di passeggeri nei primi nove mesi del 2019, pari al 50% del traffico nazionale, che è cresciuto del 4.3% rispetto allo stesso periodo del 2018;
- sensibili differenze di performance di spesa tra gli aeroporti dotati di Contratto di Programma;
- rilevante scostamento per la quasi totalità degli aeroporti privi di Contratto di Programma, ma dotati di un piano quadriennale approvato tra gli investimenti programmati e quelli effettivamente realizzati, sia in termini di tempistiche di attuazione che di importi effettivamente spesi.
In particolare per le società di gestione con Contratto di Programma in deroga (aeroporti di Roma, di Milano e Venezia), il rapporto tra realizzato e pianificato è risultato pari al 55%, contro il 58% di quelle soggette al D.L. 133/2014, con Contratto di Programma sottoscritto.
Va comunque sottolineato che buona parte di esse ha raggiunto valori della performance molto elevati. Al contrario gli aeroporti che, a oggi, non hanno sottoscritto il Contratto di Programma, presentano rilevanti scostamenti tra quanto programmato e quanto effettivamente realizzato, con limitati livelli di spesa.
Tali dati, in alcuni casi, risentono della mancata o ritardata erogazione dei finanziamenti pubblici, delle complessità procedurali dei provvedimenti relativi alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e di conformità urbanistica, cui vengono sottoposti i Master Plan aeroportuali, nonché, in alcuni casi, della durata delle procedure di ottemperanza alle prescrizioni dei decreti VIA.
In alcuni casi è stata, inoltre, rilevata un’incapacità da parte del gestore aeroportuale nel rispettare i programmi di intervento di breve periodo, sia in termini temporali, sia di coerenza tra quanto programmato e quanto effettivamente progettato.
Inoltre, per il settore air cargo si è registrato, per varie ragioni, uno scostamento più marcato tra gli investimenti previsti e quelli realizzati.
In ogni caso, gli investimenti aeroportuali devono adeguare la capacità degli aeroporti in modo tale da rendere efficienti le operazioni di volo ed elevare la qualità dei servizi resi ai passeggeri. La mancanza di capacità dovuta a infrastrutture inadeguate, infatti, impatta negativamente sull’intero sistema e, in particolare, sui passeggeri in quanto comporta ritardi di volo, rotte più lunghe e orari inefficienti.
Rispettare il programma degli investimenti, con atteggiamento cooperativo tra le istituzioni interessate e gli stakeholder aeronautici, è importante per procedere con l’ammodernamento e l’ampliamento di infrastrutture che concorrono a determinare lo sviluppo di intere regioni del territorio nazionale e a incidere sul PIL del Paese, creando contestualmente valore aggiunto e occupazione.
In allegato il Report