Contributi statali per la messa in sicurezza del territorio contro il rischio idrogeologico sono finiti invece per lavori di modesta entità come la realizzazione di cunette in alcune strade di campagna e il rifacimento del piazzale del cimitero e, per di più, con un progetto inadeguato. E’ quanto ha stabilito Anac al termine dell’istruttoria avviata in seguito all’esposto di una delle ditte interessate all’affidamento dei lavori nel comune di San Cosmo Albanese, in provincia di Cosenza. Per la ditta, il progetto posto a base d’asta presentava gravi lacune al punto da non consentire la presentazione di un’offerta valida.
IMPROPRIA APPLICAZIONE DEL DECRETO SEMPLIFICAZIONI. Con la delibera n.95, approvata il 23 febbraio scorso, l’Autorità ha rilevato tre criticità. Innanzitutto una impropria applicazione della norma del decreto semplificazioni del luglio 2020, che consente alle stazioni appaltanti di ricorrere all’affidamento diretto “per servizi e forniture, compresi i servizi di ingegneria e architettura e l'attività di progettazione, di importo inferiore a 75mila euro”. Il comune ha, invece, affidato direttamente due incarichi professionali (per la progettazione definitiva ed esecutiva e per la redazione dello studio geologico) per un importo totale di 83mila euro, quindi al di sopra del limite di legge.
CONTRIBUTI PER IL DISSESTO USATI PER LAVORI DI MODESTA ENTITÀ. Inoltre le opere effettivamente appaltate – è la seconda critica mossa - consistono prevalentemente in lavori stradali e pertanto solo in parte riconducibili a interventi di “messa in sicurezza” e di “mitigazione rischio idrogeologico”. Dalla visione dei progetti viene fuori infatti che i lavori sulle strade rurali consistono in opere di rifacimento del sottofondo e dello strato di usura e nella realizzazione di cunette e gabbionature. Lavorazioni peraltro di entità molto modesta rispetto allo sviluppo delle strade (le strade si sviluppano per alcuni chilometri, le cunette e le gabbionature per poche centinaia di metri). Le stesse considerazioni valgono per il piazzale del cimitero comunale con la realizzazione di aree pavimentate destinate ad uso pedonale, aiuole e giardini, spazi destinati alla circolazione e al parcheggio delle auto e l’installazione dell’impianto di pubblica illuminazione.
PROGETTO INADEGUATO E APPROSSIMATIVO. La terza criticità sottolineata dall’Anac è la mancanza di una adeguata progettazione esecutiva. I progetti non risultano pienamente conformi con le norme del codice appalti, sono approssimativi e questo, sottolinea l’autorità, aumenta il rischio di contenziosi con l’impresa esecutrice e determina anche un’incertezza del costo finale dell’intervento.
IN ALLEGATO la delibera dell'Anac.