Investire in un immobile per metterlo a reddito. È un’idea che ha solleticato molte famiglie, che sperano di costruirsi un reddito aggiuntivo con gli affitti brevi. Gestendo la seconda casa con un po’ di oculatezza e scegliendo gli inquilini giusti, il guadagno, infatti, può essere considerevole.
Ma quali sono le regole da rispettare nel momento in cui si vogliono sfruttare gli affitti brevi per dare in locazione un immobile. E soprattutto cosa è necessario fare per riuscire a trasformarlo in una casa vacanze? Prima di partire in quarta è necessario informarsi per bene, soprattutto quando l’appartamento è collocato all’interno di un qualsiasi condominio.
Affitti brevi e vita in condominio: le regole da seguire
Quando l’appartamento è collocato all’interno di un condominio è necessario prestare attenzione al regolamento. Al suo interno potrebbero esserci delle limitazioni o dei comportamenti che è necessario rispettare. Ma non solo: in alcuni casi i regolamenti condominiali potrebbero essere particolarmente rigorosi e possono vietare che i singoli appartamenti vengano utilizzati in alcuni modi. Arrivando ad impedire che vengano esercitate delle attività commerciali o affittare delle camere.
Ad ogni modo questi divieti non vengono imposti in tutti i condomini. Però è meglio accertarsi che sia possibile farlo. Anche perché ogni condominio ha le sue regole ed è sempre meglio sfogliare il regolamento per verificare se un’eventuale attività ricettiva sia compatibile con quanto disposto a livello condominiale.
Affitti brevi e casa vacanza, a cosa stare attenti
Trasformare un qualsiasi appartamento privato in una casa vacanza è un’operazione di per sé molto semplice, che non richiede permessi o autorizzazioni. L’assemblea condominiale non deve dare il proprio benestare. Una casa vacanze è un’attività come le altre e non comporta la violazione del Codice Civile per quanto riguarda l’uso delle parti comuni o per la salvaguardia del decoro architettonico.
Purché l’attività non sia stata espressamente vietata dal regolamento condominiale, il proprietario è libero di aprire un bed and breakfast o dare in locazione con degli affitti brevi il proprio appartamento. L’unica accortezza che deve avere è che l’attività non rechi danno agli altri inquilini.
È bene sottolineare che, se l’attività viene svolta da una società terza, il proprietario dell’immobile continua a rimanere l’unico responsabile nel caso in cui dovessero essere state violate le regole condominiali.
Quali regole e quali limiti sono previsti
Ad ogni modo, nel caso in cui all’interno del regolamento condominiale ci sia un divieto espresso, l’eventuale violazione delle regole deve essere accertato caso per caso. È necessario, infatti, che l’attività di casa vacanza determini degli eventuali pregiudizi per i diritti degli altri condomini.
Le contestazioni che potrebbero sorgere sono le seguenti:
- danni provocati dall’attività alle parti comuni del condominio;
- rumori ritenuti intollerabili che provengono dall’appartamento;
- eventuali limitazioni all’uso dei beni o degli spazi comuni da parte degli altri condomini;
- timori e preoccupazioni relative alla sicurezza e alla privacy.
Affitti brevi nei condomini, possono essere vietati
Una delle domande che si pongono molti proprietari immobiliari e se gli affitti brevi possano essere vietati all’interno di un condominio. Non è possibile dare una risposta univoca a questa domanda: tutto dipende dal tipo di regolamento presente, se è contrattuale o non contrattuale.
Quanto i regolamenti sono di tipo contrattuale possono contenere al loro interno delle clausole o dei vincoli che limitino le destinazioni delle proprietà esclusive. Uno di questi divieti potrebbe proprio includere l’utilizzo delle unità immobiliari come casa vacanze.
Perché queste clausole siano valide ed efficaci per tutti i proprietari è necessario che siano state richiamate nell’atto di acquisto con adesione. O che il regolamento condominiale sia stato approvato anche dal proprietario.
Ad ogni modo queste limitazioni devono sempre essere indicate in modo chiaro, specifico e non equivoco attraverso un vero e proprio elenco delle attività che sono vietate. O, in alternativa, facendo riferimento ai pregiudizi che si ha intenzione di evitare, come per esempio l'eventuale turbamento della tranquillità dei condomini o del decoro dell’edificio.