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Affitti brevi, a settembre la riforma entra nel vivo. Scattano ufficialmente controlli e sanzioni

A settembre prende il via quella che è considerata a tutti gli effetti la "fase due" della riforma sugli affitti brevi. Dal prossimo mese scatteranno controlli e le sanzioni per chi non è in regola.

mercoledì 28 agosto 2024 - Pierpaolo Molinengo

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Dal 1° settembre 2024 entra nel vivo la riforma degli affitti brevi. Dopo la prima fase sperimentale, le novità debuttano ufficialmente ed è necessario adottare il Codice Identificativo Unico (Cin), obbligatorio per i soggetti che hanno intenzione di gestire delle locazioni della durata inferiore a 30 giorni.

Le novità andranno ad impattare non solo sui proprietari degli immobili, ma anche sulle piattaforme di turismo online, che non potranno più rendere visibili gli annunci di immobili che non sono in regola con le nuove norme.

Ma vediamo quali sono le novità più importanti degli affitti brevi e in quale modo andranno ad impattare sui proprietari ed inquilini.

Affitti brevi, dal 1° settembre obbligatorio il Cin

A partire dal 1° settembre 2024 la riforma sugli affitti brevi entra in quella che può essere definita come fase due. Tra pochi giorni diventerà operativo il Codice Identificativo Unico (Cin), Il quale potrà essere richiesto attraverso la piattaforma nazionale che dovrebbe contrastare il sommerso sulle locazioni turistiche.

È bene ricordare, infatti, che gli affitti brevi sono dei contratti di locazione, la cui durata è inferiore a 30 giorni. Per questo motivo non è obbligatorio registrarli attraverso il portale dell’Agenzia delle Entrate. Nel caso in cui gli immobili fossero più di quattro è necessario aprire la partita Iva ed effettuare la segnalazione certificata di inizio attività (Scia).

Sicuramente una delle operazioni più importanti da effettuare è la richiesta del Cin, che deve essere inoltrata alla banca dati delle strutture ricettive (Bdsr) utilizzando lo Spid. Quanti dovessero essere già in possesso di un codice provinciale o regionale hanno 30 giorni di tempo dall’avvio della piattaforma per richiedere il nuovo codice.

Affitti brevi, i requisiti per richiedere il Cin

Per richiedere il Cin, oltre ad esercitare l’attività di affitti brevi, gli immobili devono essere muniti dei dispositivi per la rilevazione del gas combustibile, del monossido di carbonio e devono essere disponibili, al loro interno, degli estintori portatili.

Nel caso in cui le unità immobiliari fossero gestite sotto forma imprenditoriale, devono rispettare i requisiti di sicurezza degli impianti prescritti dalla normativa in vigore.

Una volta richiesto ed associato all’immobile, il Cin deve comparire obbligatoriamente in tutti gli annunci. Deve essere esposto in modo visibile all’esterno della struttura immobiliare. Il Cin, in un certo senso, costituisce una forma di trasparenza che dovrebbe facilitare gli eventuali controlli telematici.

La sanzioni previste

Nel momento in cui debutta la nuova piattaforma per l'erogazione del Cin, scatta l’obbligo di richiederlo. Nel caso in cui venga pubblicizzata una struttura priva del codice identificativo è prevista una sanzione fino a 5.000 euro per il portale, che sale a 8.000 per il soggetto che affitta senza.

Oltre alle vere e proprie sanzioni pecuniarie, le attività non in regola corrono il rischio di scomparire dal web, almeno temporaneamente. Ad assicurarlo sono state le stesse piattaforme del turismo online - le cosiddette Ota, Online Travel Agencies - che si sono impegnate con il governo a non pubblicizzare eventuali strutture irregolari.

Affitti brevi, i controlli

Il Decreto Anticipi ha previsto che una volta entrato a regime il database nazionale, l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza avessero la possibilità di intervenire sulle irregolarità emerse nei singoli archivi regionali.

Ad ogni modo la mole dati da incrociare è vasta: all’interno dell'archivio non saranno contenuti esclusivamente gli affitti brevi, ma tutte le strutture ricettive. Si parla quindi di alberghi, ostelli, motel e via discorrendo, per un totale massimo di quasi un milione di realtà. Le situazioni più critiche, quindi, andranno a finire sotto la lente d’ingrandimento delle autorità e scatteranno i controlli.

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