Agefis, l’Associazione che rappresenta i Geometri Fiscalisti, ha promosso nel corso dei mesi di luglio e agosto, fra tutti i geometri iscritti ai Collegi territoriali, un’indagine conoscitiva con lo scopo di indagare lo stato dell’arte, al termine del primo quadriennio di attività dell’Associazione, e le prospettive di sviluppo del Geometra Fiscalista, un professionista che somma alle tradizionali competenze tecniche ed immobiliari anche quelle di natura fiscale.
“Abbiamo ritenuto necessario promuovere un’indagine per scoprire quanto sia radicata l’attività di assistenza fiscale fra i geometri”, commenta Mirco Mion, presidente dell’Associazione, “perché troppo spesso, purtroppo, sono i geometri stessi che per primi non sanno di potersi occupare di questo genere di incombenze, sebbene siano indicate anche negli Studi di Settore di riferimento, il modello WK03U”.
Il geometra infatti può aiutare i contribuenti in tutti gli aspetti pratici dell'amministrazione del patrimonio immobiliare: dall'avvio delle pratiche per accedere alle agevolazioni fiscali alle comunicazioni obbligatorie agli enti preposti, e alla compilazione della dichiarazione dei redditi. In questo contesto – e da ormai quattro anni – il ruolo di Agefis è quello di dare visibilità a queste competenze e proporre strumenti e soluzioni specifiche per poterle esercitare al meglio. “Questa indagine”, continua Mion, “vuole essere proprio uno strumento, da cui partire per comprendere in quali aree geografiche, e su quali settori specifici, è necessario concentrare l’attenzione per formare, ed informare, i professionisti circa le numerose opportunità che la professione consente”.
I risultati raccolti sono estremamente significativi: salta subito agli occhi come ben il 75% dei geometri che hanno partecipato all’indagine dichiari di occuparsi di dichiarazioni di successione, il 61% del calcolo di Imu e Tasi, ed il 57% delle pratiche per le detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica e la ristrutturazione edilizia. Più della metà dei professionisti interpellati, inoltre, si dedica ai trasferimenti immobiliari, e ben il 47% alle pratiche di locazione. Numeri importanti, che fanno comprendere come il geometra ricopra realmente un ruolo di interlocutore unico per tutti quei contribuenti che, nello svolgimento delle pratiche fiscali, si rivolgono al proprio professionista di fiducia.
Ma ancora più interessanti sono i dati relativi alle dichiarazioni dei redditi. È estremamente significativo constatare come ben 1 geometra su 5 si dedichi alla gestione di Modelli 730 e Unico Persone Fisiche, e 1 su 4 alla gestione di dichiarativi fiscali, attività non certo fra le più “tipiche” e conosciute del Geometra. In particolare, osservando più nel dettaglio i dati raccolti, si nota come il 18% di coloro che hanno partecipato all’indagine dichiara di dedicarsi alla gestione delle Dichiarazioni 730 e Unico Persone Fisiche.
“È necessario partire anche da questi dati per progettare il futuro della professione” conclude Mion. “L’elemento, a mio avviso, più significativo è che la quasi totalità dei geometri che hanno partecipato all’indagine, addirittura l’89%, ritenga strategica, per la propria professione, un’adeguata formazione nel settore fiscale. Questo significa che tutti, e non solamente coloro che già si dedicano a questo genere di attività, identificano nell’assistenza fiscale una possibilità per ampliare la propria offerta, garantendo ai propri clienti un’assistenza completa. Non solo: i geometri italiani auspicano una formazione professionale continua di qualità, che sia realmente un’utile strumento di crescita.”
A Brescia, il 5 ottobre prossimo, prenderà il via un roadshow nazionale in cui i dati raccolti verranno presentati e saranno declinati via via per singolo Collegio, così da permettere riflessioni e analisi puntuali e calate sul territorio.