Sentenze

Aggiudicazione massimo ribasso: inammissibile l'impugnazione immediata

Tar Puglia: l’impugnazione immediata della clausola del bando di gara è inammissibile anche dopo la novella introdotta dall’art. 204 del Codice Appalti

giovedì 2 novembre 2017 - Redazione Build News

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L’impugnazione immediata della clausola del bando di gara che prevede, quale criterio di aggiudicazione prescelto, quello del massimo ribasso, è inammissibile anche dopo la novella introdotta all’art. 120 c.p.a. dall’art. 204 del Codice dei contratti pubblici.

Lo ha precisato la terza sezione del Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia nella sentenza n. 1109/2017 depositata il 30 ottobre.

Il Tar Bari ha chiarito – spiega il sito ufficiale della Giustizia amministrativa - che i recenti interventi normativi in materia di contratti pubblici non hanno introdotto altri casi di impugnazione immediata da parte di potenziali concorrenti, tanto che allo stato non può ritenersi che l’onere di immediata impugnazione sia riferibile anche alle modalità di valutazione delle offerte e attribuzione dei punteggi e, in generale, alle modalità di svolgimento della gara, nonché alla composizione della commissione giudicatrice (Tar Veneto, sez. III, 21 luglio 2017, n. 731).

L’interesse al corretto svolgimento della gara, scisso ed autonomo, sebbene strumentale, rispetto a quello all’aggiudicazione è stato valorizzato attraverso la novella di cui all’art. 120, comma 2 bis, c.p.a..

La previsione contemplata dall’art. 211, comma 2, d.lgs. 18 aprile 2016, n. 50, relativo alla cosiddetta autotutela “doverosa” (così il parere della Commissione speciale del Consiglio di Stato, n. 2777 del 28 dicembre 2016) attivabile dalla stazione appaltante, su impulso dell’Autorità di vigilanza, al fine del ripristino della legalità procedurale, è stata abrogata dall’art. 123, d.lgs. n. 56 del 2017. Tale disposizione riservava comunque all’Anac, nell’esercizio delle proprie funzioni, la possibilità di intervenire al fine di sollecitare la stazione appaltante a rimuovere i vizi di legittimità rinvenuti negli atti della procedura di gara. La norma prescindeva dall’interesse del singolo partecipante all’aggiudicazione e mirava, invece, al corretto svolgimento delle procedure di appalto nell’interesse di tutti i partecipanti e finanche di quello collettivo dei cittadini. Non vi era comunque spazio per un’immediata impugnazione del bando da parte di singoli potenziali partecipanti alla gara.

Emerge in tutta evidenza come la formulazione delle nuove norme processuali ha distinto la prima fase relativa alle ammissioni/esclusioni, da quella relativa all’aggiudicazione, ma non ha anticipato la tutela fino a generalizzare la possibilità di immediata impugnazione del bando.

Scarica la sentenza n. 1109/2017 del Tar Puglia

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