L’applicazione della normativa sull'efficienza energetica in Italia e in Europa è stato il tema sviluppato nel seminario organizzato in MCE il 17 marzo dal titolo “Prime ricadute dei DM 26 giugno 2015, Decreti Requisiti Minimi e APE sul territorio”.
L'incontro si è aperto con i saluti del Presidente de Santoli che ha sottolineato l'impegno di AiCARR sul territorio con i Seminari dedicati ai nuovi decreti, organizzati in parallelo a quelli focalizzati sulla contabilizzazione del calore. Il Presidente AiCARR ha anche ricordato come l’Associazione sia oggi un interlocutore privilegiato di realtà istituzionali del calibro di AEEGSI, oltre che di Enea, Regione Lombardia e CNI, i cui rappresentanti hanno preso parte all’evento.
Vicenzo Corrado, Dipartimento di Energia del Politecnico di Torino, ha introdotto i lavori in qualità di moderatore, sottolineando la necessità di un confronto fra esperti per ragionare su luci e ombre emerse dai nuovi decreti in questi mesi di applicazione. Fra i risultati positivi, Corrado ha annoverato l’armonizzazione nazionale delle procedure, essenziale in un Paese come l’Italia da sempre fortemente frazionato a livello legislativo, l’aver ribadito il ruolo centrale della normativa tecnica e, grazie alle nuove linee guida, avere reso la certificazione energetica una procedura più seria e affidabile. Positivo il commento anche sull’edificio di riferimento anche se, fra le “ombre” dei decreti, Corrado indica il modo in cui questo è stato definito e il fatto che non venga promosso appieno l’utilizzo di impianti HVAC innovativi.
Decisamente insoddisfatto sull’impiego dell’edificio di riferimento Livio Mazzarella, Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano, sia per il suo utilizzo per la determinazione del valore limite di progetto, sia per la creazione della scala delle classi per la l’APE: l’impiego dell’edificio di riferimento da solo – ha sottolineato Mazzarella – non è affatto sufficiente ad assicurare un fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo, anche perché sono vincolate solo le trasmittanze dei componenti dell’involucro edilizio, ma non le relative superfici, mentre il valore del fabbisogno di riferimento dipende dal rapporto tra superfici trasparenti e opache. Un’altra scelta discutibile, ha indicato Mazzarella, è l’impiego dell’energia primaria totale (rinnovabile e non rinnovabile) per la quantificazione del valore limite minimo.
Luca Alberto Piterà, Segretario Tecnico AiCARR, ha aperto il suo intervento evidenziando l’intensa attività svolta dalla Commissione Normativa di AICARR ai gruppi di lavoro e consuntivi del CTI, l’interfaccia con i Ministeri, ENEA e AEEGSI e, dal 10 settembre dello scorso anno a oggi, l’organizzazione di seminari itineranti in 13 province italiane, con il coinvolgimento di oltre 550 professionisti, grazie al supporto dei Delegati Territoriali.?Piterà ha poi ripreso il concetto e la filosofia dell’edificio di riferimento introdotti da Mazzarella, evidenziandone le criticità, prima fra tutte la creazione di un unico edificio di riferimento che si confronti con tutte le destinazioni d’uso (residenziale, terziario, musei, scuole, ospedali). La domanda, dopo questi primi mesi di attuazione, è se i dati dell’edificio di riferimento siano correttamente e univocamente interpretati: per cercare di dare risposta a questo dubbio, AiCARR presenterà a breve agli organi competenti una linea guida per la modellazione dell’edificio di riferimento, chiara e condivisa, al fine di verificare se esista una linea comune su questo parametro così importante.