"Sarebbe curioso sapere con quale Piano energetico nazionale il nostro Governo firmerà tra due giorni a New York l'accordo COP 21 di Parigi sul clima. Ci sono 15 milioni di persone che chiedono al Paese di decidere una volta per tutte da che parte stare e di preparare un Piano Energetico che manca dal 1988, in modo finalmente da assumersi in pieno la propria responsabilità. Nonostante abbia vinto il calcolato cinismo dei non votanti, non si può dire che sia scomparsa in occasione del referendum la risorsa della partecipazione contro una alternativa che potrebbe avere connotati autoritari. ".
Lo dichiara Livio de Santoli, presidente di AiCARR, Associazione italiana Condizionamento dell'Aria Riscaldamento e Refrigerazione.
"15 milioni di persone che non sono cadute nel tranello della motivazione occupazionale del referendum, perché sanno che il futuro è rinnovabile e che occorre anticipare un processo che sarà inevitabile e che a fronte di lavoratori e ingegneri delle piattaforme oil and gas che non avrebbero comunque perso il loro posto di lavoro neanche in caso di vittoria del 'SI', non si può ignorare che esistono almeno 50.000 addetti alla distribuzione del gas e dipendenti delle centrali a ciclo combinato che sono a casa nell'indifferenza generale, solo perché questo è un Paese che non vuole o non sa programmare il suo futuro energetico", conclude il presidente di AiCARR.