Gli impianti sportivi rappresentano un segno di civiltà, di benessere e di cultura per il territorio che li ospita. È certificato, infatti, che ogni infrastruttura che diventa teatro di grandi eventi contribuisce allo sviluppo del territorio da molti punti di vista. Tuttavia, quando si parla di impianti sportivi non si può negare il fatto che il nostro Paese abbia avuto difficoltà oggettive. Basti ricordare che, se si fa eccezione per i Giochi Invernali del '56 e del 2006, i Giochi Estivi del '60, i Mondiali di calcio del '90, dal dopoguerra ad oggi lo Stato non ha realizzato praticamente nessuna opera pubblica sportiva. Autorevoli studi economici segnalano che le difficoltà nell’attuazione delle progettazioni dei principali stadi per il calcio sta bloccando investimenti, prevalentemente di natura privata, per quasi 3 miliardi di euro, che impatterebbero sul PIL nazionale per quasi 5 miliardi di euro. Sono troppi i progetti che non riescono ad arrivare alla fase di cantiere, bloccati da autorizzazioni comunali, regionali e mille pareri che tardano ad arrivare e spesso sono tra loro contrastanti.
Ancora più desolante la situazione dell’impiantistica di base, un quinto della quale risulta non fruibile da atleti diversamente abili e oltre il 50% non è accessibile a spettatori con disabilità, nonostante chiare e ormai datate norme. Come se non bastasse, secondo l’ultimo Censimento Nazionale degli impianti sportivi di Sport e Salute S.p.A, più della metà degli impianti sportivi pubblici e privati di interesse pubblico si trovano al Nord (52%), solo il 22% al Centro e il 26% al Sud. Gli impianti scontano poi un elevato grado di obsolescenza, conseguenti alla distante data di costruzione, nella generalità dei casi risalente agli anni ’80 (circa due terzi del totale), nonché alla ridotta manutenzione ordinaria e straordinaria. In tutto questo si attendono gli effetti che potrebbero derivare dalle risorse del PNRR che, alla voce “Sport e inclusione sociale”, prevede investimenti per 700 milioni di euro.
Questi sono alcuni degli aspetti che saranno approfonditi e dibattuti nella “Giornata Nazionale dell’Impiantistica Sportiva”, organizzata dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri, col patrocinio del CONI, in programma il prossimo 4 aprile a Roma. La Giornata, rivolta a professionisti, decision makers ed appassionati del settore, si propone di esplorare e dibattere le sfide e le opportunità dell’impiantistica sportiva in Italia, attraverso due focus fondamentali: le grandi strutture sportive e gli impianti sportivi di base. Il tutto riflettendo sul contributo che può dare l’ingegneria, che in questo campo di attività gioca un ruolo determinante.
“Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri da molto tempo rifletteva sull’opportunità di organizzare un momento di confronto sul tema dell’impiantistica sportiva in Italia – dichiara Angelo Domenico Perrini, Presidente del CNI -. Non occorre essere addetti ai lavori per sapere che dietro uno stadio, un palazzetto dello sport, una palestra, c’è il lavoro di un progettista, di un ingegnere. Come del resto c’è un ingegnere dietro ogni tipo di infrastruttura. Lo sport, però, per noi ingegneri assume un’importanza, un significato che va al di là della semplice realizzazione dell’opera. La nostra è una categoria storicamente consapevole di svolgere una professione che non è un semplice lavoro, ma un servizio per il benessere e la sicurezza della collettività. Per questo ci sentiamo da sempre vicini al mondo dello sport, proprio per la funzione sociale che ricopre e che con esso condividiamo, sia pure con ruoli differenti”.
Le specializzazioni dell'impiantistica sportiva
“L'ingegneria si esprime nell'impiantistica sportiva attraverso tutte le specializzazioni – afferma Sandro Catta, Consigliere CNI, delegato all’organizzazione dell’evento -. Dal concept delle forme e delle opere edili, alle mirabili strutture caratterizzate da grandi luci, fino alle soluzioni tecnologiche innovative per la fruizione degli eventi in modalità immersiva, l'ingegneria governa ogni fase di realizzazione e fruizione delle strutture sportive. Senza dimenticare l'elettronica, la chimica e le specializzazioni industriali che sono fondamentali nel concepimento delle attrezzature più sicure, performanti ed efficaci per lo svolgimento della prestazione sportive”.
I lavori della mattina saranno dedicati alle “Grandi Strutture per lo Sport e il Tempo Libero”, con un’attenzione particolare alla legislazione sugli stadi e alle strategie per migliorare la gestione e l’efficienza delle grandi infrastrutture sportive. Numerosi gli esperti e figure di spicco che interverranno, tra cui il Presidente del CONI Giovanni Malagò, il Direttore Generale della Ryder Cup 2023 Gian Paolo Montali e i progettisti dello Juventus Stadium. Nel pomeriggio, l’attenzione si sposterà sugli “Impianti Sportivi di base”, discutendo di pianificazione economica e territoriale, finanziamenti, normative e buone pratiche. Il segmento pomeridiano fornirà insight preziosi per chi opera a livello locale e regionale, offrendo spunti per una migliore integrazione degli impianti sportivi nel tessuto sociale e urbano.
L’evento si svolgerà il 4 aprile presso il Salone d’Onore del CONI, in Piazza Lauro de Bosis 15, a partire dalle ore 9.
In allegato il programma completo dei lavori.