È allo studio del Ministero dello Sviluppo economico, insieme al Ministero dell'Economia e delle Finanze, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e a quello dell’Ambiente, uno schema di decreto – previsto dalla Legge n. 205/2017 (Legge di Bilancio 2018) – che modifica i parametri di riferimento delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici (“ecobonus”).
Il decreto introduce massimali unitari di spesa per ogni singola tipologia di intervento.
CAMBIA IL SISTEMA DELLE SPESE MASSIME AMMISSIBILI. Sono previsti 28 nuovi limiti di spesa, calcolati – anticipa il Sole 24 Ore - per “unità” di prodotto acquistata: tra i 200 e i 250 euro al kW per le caldaie a condensazione, 180 euro al metro quadrato per una schermatura solare, tra i 350 e i 450 euro al metro quadrato per un infisso.
LA DETRAZIONE SI CALCOLERÀ IN METRI QUADRATI. I cittadini dovranno dunque tenere conto di due limiti: quello complessivo per le spese totali e quello per valori unitari, quest'ultimo parametrato – a seconda dei casi - al kW oppure al metro quadrato.
TAGLIO DEL 50% DELLO SCONTO PER INFISSI E SISTEMI DOMOTICI. Per alcuni tipi di interventi è previsto l'allineamento dei tetti al mercato, per altri invece – come gli infissi e i sistemi domotici – sarebbe in arrivo il taglio del 50% dello sconto, con limiti più bassi dei valori medi di mercato, e pertanto con effetti negativi per cittadini e imprese.
LE ASSOCIAZIONI DELL’INTERA FILIERA ITALIANA DEI SERRAMENTI SCRIVONO AL GOVERNO. Le Associazioni rappresentative delle industrie produttrici di serramenti (Unicmi, Anfit, Cna, Confartigianato, Consorzio LegnoLegno, Federlegno Arredo, Pvc Forum Italia) hanno scritto al Governo per porre all'attenzione “la questione relativa all’emanazione dei decreti applicativi che dovrebbero disciplinare le detrazioni fiscali per il risparmio energetico degli edifici. Sulla base delle informazioni a noi disponibili, il Ministero dello Sviluppo Economico avrebbe predisposto un testo in fase di concerto con gli altri Ministeri competenti”.
Il testo del decreto “introdurrebbe requisiti tecnici che sarebbero penalizzanti per il settore in quanto volti a premiare esclusivamente serramenti perlopiù importati dall’estero, con un’evidente distorsione del mercato a scapito di tutta la filiera di qualità delle nostre imprese fino al consumatore finale”.
Tale ipotesi, scrivono le associazioni al premier Giuseppe Conte, “ci vede particolarmente preoccupati e ci ha, pertanto, indotto a rivolgerci a Lei per chiederLe di aprire un confronto con le associazioni scriventi al fine di valutare gli strumenti più opportuni che sappiano coniugare il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale con la valorizzazione dei prodotti di qualità tipicamente offerti dalle PMI italiane”.