È record per il nostro Paese che nel 2022 ha riciclato il 73,6% del totale di alluminio immesso sul mercato superando già abbondantemente l'obiettivo del 50% al 2025. Degno di nota il fatto che del totale di alluminio riciclato, oltre il 90% deriva da lattine per bevande.
Modello nel campo del riciclo di alluminio in Europa, l'Italia ha evitato nel 2022 emissioni serra pari a 423mila tonnellate di CO2 e risparmiato energia per oltre 185mila tonnellate equivalenti petrolio recuperando 60.200 tonnellate di imballaggi in alluminio del totale di 81.800 tonnellate di imballaggi in alluminio immesse nel mercato italiano.
I dati sono stati diffusi nel corso dell'assemblea annuale della CIAL-Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio.
“Per gli imballaggi in alluminio si supera il concetto ‘usa e getta’ e si afferma sempre più quello ‘usa e ricicla’ così come il concetto ‘mono-uso’, genericamente associato al settore del packaging, non si addice al packaging in alluminio, materiale per natura disponibile per un ‘uso infinito’. Sono due cambi di paradigma che esprimono molto bene la natura e la missione del sistema italiano di gestione del packaging in alluminio.” ha spiegato Carmine Bruno Rea, Presidente di CIAL (recentemente nominato Consigliere di Amministrazione di Conai – Consorzio Nazionale Imballaggi in rappresentanza della filiera alluminio, categoria produttori) nel corso dell'assemblea.
“L’alluminio è facile da raccogliere e da riciclare e noi in Italia lo facciamo molto bene. I risultati lo dimostrano” prosegue Rea “ma è anche utile sottolineare quanto l’alluminio sia il materiale ideale per la produzione di imballaggi (lattine per bevande, scatolette per alimenti, bombolette aerosol, tubetti, vaschette, foglio sottile in rotoli e per involucri, tappi, chiusure e capsule per il caffè, etc.) perché è leggero, malleabile, resistente agli urti e alla corrosione ed è in grado di garantire un effetto barriera che protegge dalla luce, dall’aria, dall’umidità e dai batteri in linea, quindi, con gli altissimi standard richiesti nei settori food e beverage per una lunga e sicura conservazione, a tutela della salute umana e con un contributo imprescindibile alla prevenzione della formazione del rifiuto organico e alla riduzione dello spreco alimentare e degli scarti. Tutti elementi – conclude Rea – che rendono il packaging in alluminio, sempre più coerente con i principi della Prevenzione e quindi con le politiche e i modelli di sviluppo socioeconomico della Green Economy.”