La Giunta regionale della Liguria, su proposta dell’assessore regionale alla protezione civile Raffaella Paita, ha approvato ieri la mappatura delle aree di tutta la Liguria che sono state inondate nelle alluvioni di ottobre e novembre dell’anno scorso e le relative norme di salvaguardia.
L’elaborazione della mappatura completa blocca tutte le edificazioni e impone la revisione dei piani di bacino, oltre a prevedere il suo recepimento nei vari strumenti di pianificazione. Alla mappatura viene inoltre associata una normativa di salvaguardia della durata di 12 mesi che prevede la non edificabilità nelle aree inondate. Il divieto potrà decadere, anche prima dei 12 mesi, con il recepimento nei piani di bacino degli indirizzi di protezione civile.
“Così come avvenuto nel 2011 – spiega l’assessore Paita – abbiamo deciso di approvare una norma di salvaguardia che blocchi l’edificabilità nelle aree inondate durante le alluvioni di ottobre e novembre 2014. Si tratta di un’area molto estesa, perché di fatto riguarda tutta la regione Liguria. Pertanto, per il momento, viene messo un blocco sulla possibilità di edificazione nelle aree a rischio e quindi ai progetti in corso. Solo dopo una rivalutazione del rischio idraulico e degli elementi di garanzia che verranno adottati si potranno riprendere in considerazione le iniziative. Questo significa che gli Enti verranno chiamati a realizzare interventi di riduzione del rischio per rimettere in sicurezza quelle realtà”.
La norma di salvaguardia si va ad aggiungere alla variante al piano di bacino del Magra, approvata nei giorni scorsi, per bloccare qualsiasi edificazione nelle aree ad elevato rischio di esondazione lungo il fiume Magra per una superficie di circa 10 Km quadrati.