La Giunta della Provincia autonoma di Bolzano ha approvato stamane il disegno di legge territorio e paesaggio presentato dall’assessore competente Richard Theiner. Obiettivo centrale del ddl, che sostituisce le leggi sull’urbanistica e sulla tutela del paesaggio in vigore dai primi anni ’70, è consentire uno sviluppo socio-economico sostenibile del territorio altoatesino, proteggendo in modo durevole ed efficace il suo paesaggio naturale e culturale, riducendo il consumo di suolo ed evitando la dispersione edilizia.
Il disegno di legge, dopo l’ok della Giunta, sarà trasmesso alla Commissione legislativa del Consiglio provinciale. Dovrebbe essere sottoposto al vaglio del plenum nella primavera 2018, e in parallelo, assieme al Consiglio dei Comuni, saranno predisposte le norme di attuazione della nuova legge sul territorio e il paesaggio che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio 2019. Le commissioni restano, invece, in vigore fino al maggio 2020, ovvero alle elezioni comunali.
NUOVI STRUMENTI PER I COMUNI. "Nell’impostazione dello sviluppo urbanistico il nuovo impianto normativo attribuisce un ruolo più attivo e di pianificazione ai Comuni grazie a nuovi strumenti e dando priorità all’esistente rispetto al nuovo", ha affermato l’assessore Theiner. Questo ruolo si esplica in maniera particolare grazie al programma di sviluppo per il territorio e il paesaggio, con cui le amministrazioni muncipali definiscono per 10 anni la strategia di sviluppo del territorio da attuare secondo il programma e i relativi piani di attuazione. I Comuni limitrofi sono chiamati ad esprimere il loro parere in merito, quindi il programma sarà approvato dalla Giunta provinciale. I nuovi strumenti di programmazione comunale si attengono naturalmente al piano strategico provinciale che definisce le direttive fondamentali per lo sviluppo complessivo del territorio altoatesino. "Punto di partenza della programmazione sarà l’area insediabile: spetterà ai Comuni definire la propria e distinguere in modo rigoroso tra il suo interno, del quale saranno responsabili, e il suo esterno, per il quale sarà competente la Provincia", ha spiegato Theiner, il quale ha aggiunto che "in futuro, non vi sarà uno sviluppo a macchia di lepoardo nel territorio, che sarà invece caratterizzato da insediamenti più compatti con minor consumo di suolo. All’interno dell’area insediabile si sarà più flessibili, mentre al suo esterno più rigidi".
USO OCULATO DEL SUOLO NELL’AREA INSEDIABILE. All’interno dell’area insediabile, di competenza dei Comuni, vigeranno l’utilizzo più efficiente e non dispersivo delle superfici, prediligendo la cubatura esistente rispetto a nuove aree. Si punterà inoltre ad una gestione più efficace delle superfici privilegiando cubature non utilizzate o sottoutilizzate: in tal modo si potrà ottenere uno sviluppo più compatto di città e paesi e, più in generale, del territorio altoatesino, limitando il consumo di suolo. L’uso oculato del suolo è infatti di assoluta importanza dato che della superficie provinciale è utilizzabile solo il 5,5%, e di questo finora è già utilizzato l’1,8% del territorio. Il ddl prevede zone miste all'interno dell'area insediabile sia per la residenza che per le destinazioni d'uso compatibili. Inoltre, il Comune potrà rilevare edifici e terreni non utilizzati o sottoutilizzati prima di prevedere nuove zone edificabili. Gli edifici non ultimati saranno classificati come "illegali", per la prima volta il ddl territorio e paesaggio prevede contributi mirati per il riuso di zone produttive.
ALLOGGI A PREZZI ACCESSIBILI. Il disegno di legge territorio e paesaggio contiene poi una serie di interventi per garantire alloggi a prezzi accessibili. Dato che sarà possibile edificare esclusivamente all’interno dell’area insediabile, i costi di urbanizzazione e infrastrutturazione caleranno sensibilmente. Inoltre ogni forma di consumo di suolo obbligherà il Comune a recuperare una parte dell’aumento del valore di mercato degli immobili interessati, e le risorse potranno essere destinate all’edilizia abitativa. Per ridurre la pressione sul mercato delle seconde case, poi, nella bozza di legge viene stabilito che almeno il 60% delle abitazioni (e se necessario il Comune può arrivare fino al 100%) debba essere riservato ai residenti. Altro nuovo strumento sono gli alloggi a prezzo calmierato: "Un Comune, nella definizione di nuove zone edificabili, potrà decidere che un certo numero di abitazioni debbano essere vendute o affittate a un prezzo socialmente accessibile. Sarà il Comune stesso a fissarlo e a stabilire i criteri di accesso", ha spiegato Theiner.
PROCEDURE PIÙ VICINE AI CITTADINI. "Tra le novità previste dal ddl vi è la flessibilità d’azione per gli interventi nell’area insediabile, con l’introduzione di procedure più snelle e vicine ai cittadini grazie a nuovi titoli abilitativi per l’attività edilizia tarati a seconda dell’incisività degli interventi”, ha spiegato Richard Theiner. Dal "permesso di costruire" concesso dal Comune per costruzioni ex novo, interventi di ristrutturazione o ampliamento e modifica dell’aspetto esteriore dell’edificio, agli "interventi liberi", ad esempio per la manutenzione ordinaria. È previsto un maggior coinvolgimento dei cittadini che potranno illustrare i loro progetti alla commissione comunale territorio e paesaggio e chiederle un sopralluogo per approfondimenti. Altra novità sarà l’attivazione di un front office per le pratiche edilizie e paesaggistiche, che diverrà un punto di riferimento unico per il cittadino. Si potranno ricevere informazioni, modulistica e presentare le richieste, il nuovo servizio si occuperà di coordinare le procedure all’interno dell’amministrazione comunale raccogliendo tutti i pareri necessari secondo le scadenze. Infine a livello comunale vengono unificati tutti gli standard urbanistici (ad esempio il calcolo della cubatura, le distanze da rispettare) che finora erano diversi da Comune a Comune.
MAGGIOR TUTELA AL DI FUORI DELL’AREA INSEDIABILE. Al di fuori dell’area insediabile la competenza resta in mano alla Provincia. Qui la tutela è prioritaria, e costruire sarà consentito solo in pochi casi eccezionali, come ad esempio per realizzare impianti di produzione di energia o zone produttive. In linea di massima vale la regola che non ci sarà ulteriore consumo di suolo qualora esistano alternative ragionevoli dal punto di vista ecologico ed economico. Per un eventuale ampliamento di edifici già esistenti dovranno essere rispettati dei limiti precisi.