Marco Alverà amministratore delegato di Snam, intervenuto stamattina in diretta a Sky Business, ha risposto a varie domande. Innanzitutto ha voluto rassicurare sul fronte approvvigionamenti in vista della stagione invernale.
“L’Italia è uno dei paesi messi meglio in Europa, senz’altro messa meglio di quelli del Nord Europa, ha un’abbondanza di fonti di approvvigionamento e grazie all’entrata in esercizio del Tap oggi l’Italia ha anche una nuova fonte che non solo abbassa i prezzi per tutti ma rende il gas più disponibile, quindi più sicuro”.
“Gli stoccaggi del Nord Europa – ha proseguito - oggi sono parzialmente vuoti, per vari motivi, ed espone i paesi del Nord Europa in caso di inverno rigido, più freddo della media potranno esserci forti tensioni che possono impattare anche in Italia”.
A ottobre Italia e Francia, secondo dati di Snam Rete Gas, vantavano stock di gas all’85% mentre Germania e Olanda rispettivamente al 68% e al 60%.
Sulla conseguenze che può avere la sospensione da parte dell’Autorità tedesca delle autorizzazioni per l’avvio del Nord Stream 2, Alverà ha ricordato che la Russia da più di 40 anni non ha mai mancato una consegna e questo anche in virtù di contratti a lunga scadenza.
Ora in un momento con gli stoccaggi parzialmente vuoti, dove si prevede un inverno freddo e in cui la Cina è ripartita alla grande e sta competendo in concorrenza con l’Europa per poche navi che condizionano il prezzo, l’Europa vorrebbe avere più gas dalla Russia, una extra fornitura oltre ai contratti giù in essere. La Russia ha risposto che il gas in più è disposta a fornirlo nel momento in cui l’Europa autorizzerà la nuova infrastruttura Nord Stream 2, che consente di non avere intermediari e paesi di transito.
Quanto all’infrastruttura del Tap che con il gas trasportato copre di circa il 10% il fabbisogno italiano, l’ad di Snam ha evidenziato che ha ridotto la bolletta degli italiani per circa un miliardo di euro all’anno.
Commentando la recente dinamica dei prezzi del gas naturale, ha fatto notare che il mercato del gas rispetto ad altre materie prime è più fragile. Negli anni si è sviluppato il mercato del gas via nave (GNL, gas naturale liquefatto), che è diventata la fonte che determina il prezzo. La Cina ha aggiunto in questi ultimi tre anni 15 milioni case, riscaldate a gas. Il mercato è così cresciuto del 15% e contemporaneamente causa Covid in Europa è diminuita la produzione di gas naturale del 15%. Questo fa sì che oggi Europa e Cina si contendano poche navi con l’effetto che i prezzi del gas naturale sono aumentati.
Infine, ha risposto a un’ultima domanda sulla transizione energetica all’apparenza quasi impossibile: come vede il settore energetico da qui a trent’anni? Il gas durante il Covid costava 6 euro al MW/h. Oggi costa circa 100 euro a MW/h. L’idrogeno verde (da sole e vento e ottenuto da elettrolisi) costa circa 90 euro a MW/h ma tra cinque anni costerà 50 euro MW/h ed entro il 2030 costerà 25 euro MW/h. Questo Grazie alle economie di scala che si creano quando parte il mercato e sta già partendo. Queste sono previsioni Snam sottoscritte però anche dal governo degli Stati Uniti, da quello Indiano e da altri che erano presenti a Glasgow.
Franco Metta