“Si tratta di un protocollo di intesa di grande significato. Un documento che intende dare certezza nell’applicazione di una legge che ha ormai 23 anni e, purtroppo assistiamo ancora a decessi dovuti alle conseguenze relative all’esposizione di amianto. Dobbiamo dare certezza di bonifica per il futuro del nostro ambiente e per la tutela della salute dei cittadini”.
Lo ha detto il presidente di Anci Piemonte e sindaco di Novara, Andrea Ballarè, che ha siglato nei giorni scorsi il protocollo d’intesa con i rappresentanti dei sindacati Cgil, Cisl e Uil (Laura Seidita, Marcello Maggio ed Francesco Lo Grasso) per monitorare e mettere in atto azioni per eliminare l’amianto dalle strutture edilizie del Piemonte. Un protocollo che ha fatto seguito ad un incontro avvenuto lo scorso 28 maggio e nel quale le parti avevano concordato una linea comune per affrontare le problematiche legate all’amianto.
SUBITO L'APPLICAZIONE DEL PIANO NAZIONALE AMIANTO. Nel protocollo Anci Piemonte e le federazioni sindacali piemontesi chiedono al Governo l’immediata applicazione del Piano Nazionale Amianto che prevede interventi sulle bonifiche e sugli aspetti sanitari e di tutela sociale. Chiedono, inoltre, alla Regione Piemonte di deliberare il Piano Regionale Amianto già annunciato. Le parti, inoltre convengono di rendere disponibili le risorse da destinare alle bonifiche.
LE ALTRE PROPOSTE. Si chiede che le risorse dei Comuni destinate alla messa in sicurezza e alle bonifiche dei materiali contenenti amianto siano escluse dal patto di stabilità. Si conviene di dare priorità alle bonifiche degli edifici di scuole e ospedali nell’ambito degli interventi sulle strutture pubbliche. Per parte sua l’Anci Piemonte si impegna con accordi interistituzionali ad individuare discariche idonee oltre alle tre presenti (Casale Monferrato, Baricalla a Grugliasco, Ekosater di Cameri NO), in grado di colmare la carenza di infrastrutture per la ricezione dell’amianto. Si propone un impegno comune presso il Governo e i parlamentari per l’emanazione di un provvedimento di Bonus fiscale per la rimozione dell’amianto che preveda il recupero fiscale del 65% in tre anni, alla stregua del bonus arte. Si chiede la realizzazione di sportelli amianto nei Comuni più grandi con personale qualificato e preparato in collaborazione con i patronati Cgil Cisl e Uil in grado di fornire informazioni utili allo smaltimento.
Infine si propone l’impegno comune a dare certezza e continuità agli interventi di sorveglianza sanitaria attiva, sostenere l’accesso al fondo amianto a beneficio delle vittime civili da patologia asbesto correlate e favorire il diritto al pensionamento per i soggetti con diagnosi da mesotelioma, promuovere con il sistema bancario la creazione di strumenti finanziari agevolati per coloro che intendono compiere interventi di bonifica.