"Chiediamo la costituzione di un tavolo di consultazioni periodico e condiviso con le istituzioni dove poter confrontarci su questioni normative, tecniche e formative prima che vengano emessi provvedimenti e non dopo. A quel punto siamo semplicemente chiamati a metterli in pratica, in alcuni casi con evidenti difficoltà" e poco tempo a disposizione, molte volte con poca chiarezza. E' la richiesta avanzata Francesco Burrelli, Presidente dell'Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e immobiliari (Anaci), in occasione del Convegno Anaip "L’Amministratore di Condominio: il futuro di una professione in continua evoluzione", tenutosi al Senato della Repubblica - Palazzo Giustiniani nei giorni scorsi. Si è trattato di una occasione significativa per poter congiungere le istanze degli operatori più importanti e rappresentativi del settore con la voce della politica italiana: presenti, tra gli altri, il vice Ministro all'Economia Enrico Morando e il Sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri che hanno preso parte alla tavola rotonda "L’Amministratore di condominio: una professione che deve rispettare numerose leggi e ancora non regolamentata in modo ordinistico,ma attraverso la legge 4/2013 e dal Codice Civile". Il mondo dell'associazionismo era invece rappresentato, oltre che da ANACI (presente con il Presidente Burrelli, con Segretario, Vicario e Tesoriere) e ANAIP, anche dalle sigle UNAI, ANAMMI, UNI, Confassociazioni.
"Pensiamo - ha detto ancora Burrelli - che le istituzioni e la politica nazionale debbano poterci ritenere concretamente un referente autorevole, un interlocutore capace di favorire soluzioni adeguate alle questioni del settore come recentemente accaduto in tema di riqualificazione energetica o per gli sgravi fiscali. I politici tutti devono evitare di fare promesse elettorali o meno,inerenti la nostra professione,che non possono mantenere e tantomeno evitare di pensare che siamo che non abbiamo la competenza necessaria di capire il loro linguaggio. Noi pretendiamo di essere sempre considerati non solo quando hanno bisogno della nostra collaborazione.
Non possiamo esser considerati meri esecutori di leggi. La creazione di un tavolo istituzionale permetterebbe di affrontare i nodi e le problematiche anticipandoli e quindi anche di risparmiare quelle risorse che non sempre vengono distribuite subito in modo equilibrato. All'interno di un percorso comune e di relazioni continue e mature, noi amministratori - ha concluso Burrelli - avremmo la possibilità di suggerire anche tempi e modalità adeguati per la realizzazione degli eventuali provvedimenti, evitando così di ricorrere, come accaduto di recente con la trasmissioni telematica dei dati per gli sgravi fiscali, a proroghe e rinvii che diventano fondamentali di fronte all'impossibilità di eseguire i dettami legislativi e che invece potrebbero essere tranquillamente superati con un dialogo preventivo e costruttivo".