Con la Delibera n. 575 del 26 giugno 2019, il Consiglio dell’ANAC – Autorità Nazionale Anticorruzione ha stabilito che è logica la scelta della stazione appaltante di non equiparare i Dottori Agronomi e Forestali agli Iscritti all’Albo degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati per quanto riguarda l’assegnazione delle competenze di progettazione vera e propria, territoriale e forestale. E aggiunge che questa decisione è presa guardando “all’interesse pubblico”.
LA VICENDA. Il caso nasce durante la procedura per l’affidamento della formazione del Piano Strumentale Intercomunale dei Comuni del Casentino con Stazione Appaltane per l’appunto l’Unione dei Comuni Montani del Casentino, che prevedeva “necessarie specifiche competenze professionali in varie materie/discipline, anche specialistiche”, con l’obbligo di formare un Gruppo di progettazione comprendente professionisti iscritti all’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali.
Alle obiezioni mosse, la stazione appaltante (a ragione) ha ribattuto che l’oggetto dell’incarico avrebbe riguardato la pianificazione territoriale di un’intera vallata montana, con problematiche molte complesse connesse alla pianificazione forestale. La stessa posizione confermata anche dalla delibera redatta dal Consiglio dell’ANAC.
“Sono soddisfatta del risultato raggiunto, frutto di anni di lavoro. Mi auguro che questa decisione fermi una volta per tutte azioni analoghe, che portano esclusivamente a un effetto distorsivo della concorrenza e del mercato delle professioni, ponendosi in contrasto con quelli che sono i diritti del consumatore, la direttiva servizi e il decreto legge sulla concorrenza, determinando altresì uno sperpero di risorse umane e finanziarie, sia pubbliche che private”. Così commenta Sabrina Diamanti, Presidente del Consiglio dell'Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali (CONAF).
In allegato la Delibera dell'Anac